Piatti della tradizione romagnola ben fatti, accompagnati da una selezione ragionata di etichette del territorio e non solo

Posto a fianco dei chiostri di San Domenico di Forlì, da poco ristrutturati e sedi di prestigiose mostre, l’Osteria don Abbondio (piazza Guido da Montefeltro, 16 - tel. 054325460) rappresenta ormai un punto di riferimento per i buongustai della città.  

Tavole e sedie in legno arredano le due sale, poste rispettivamente al primo e secondo piano, di un locale il cui stile informale (tovagliette di carta) e vivace (al piano terra trova posto anche un’enoteca) non deve trarre in inganno. I piatti che arriveranno in tavola, in un contesto nel quale il servizio pur con qualche imprecisione (veniamo a scoprire solo dopo averli già ordinati che i cappelletti in brodo... sono terminati) sarà cortese e efficace, non avranno nulla di improvvisato e scontato. Al contrario, in molti casi, sapranno stupire per l’immediatezza con cui riusciranno a riprendere creativamente la tradizione.

La carta dei vini, supportata da un sommelier preparato e capace di guidarvi nelle scelte, risulterà un vero biglietto da visita delle etichette del territorio, oltre che in grado di alternare grandi nomi a piccole produzioni. Buon rapporto qualità-prezzo.

L'inizio, in terra di Romagna, è obbligato: impossibile sottrarsi a un suadente tagliere di mora romagnola, di cui in particolare ricordiamo il sapore dell’eccezionale coppa di testa. Curiosi i passatelli, valorizzati in modo inatteso dall’abbinamento con cozze e broccoletti. Coraggiose nei gusti, anche se forse da perfezionare nell’amalgama e nella consistenza, le lasagne di salciccia matta e radicchio. Delicatamente intrigante la trippa di bovina romagnola con verdure e parmigiano reggiano. Dolce conclusione con un morbido salame al cioccolato con purea di pere e una  avvincente cassata romagnola allo squacquerone.

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