Nel mondo contadino l’oca era uno degli alimenti ricorrenti in particolari festività: nel Nord della Francia era ricercato per i matrimoni; in Germania si mangiava per San Martino (11 novembre), nelle Marche e in Umbria per Ognissanti, in Inghilterra per San Michele, il 29 settembre, appunto. E proprio a fine settembre, ogni anno, si tiene la sagra dell’oca a Mortara, cittadina della Lomellina dove l’allevamento dell’oca ha tradizioni antichissime, risalenti – pare - all’epoca romana.

Ingredienti

  • • un’oca di 4 kg • 750 g di patate lesse • 100 g di pancetta • una cipolla media • fegato d’oca tritato • un ciuffo di prezzemolo • un rametto di salvia • sale e pepe

Informazioni aggiuntive

TIPO PORTATA

secondi

ESECUZIONE

facile

PREPARAZIONE

30 min

COTTURA

120 min

PREPARAZIONE

Cuocete il cuore, il ventriglio e il collo dell’oca in acqua salata. Tritate la cipolla, il prezzemolo, la salvia, tagliate a dadini la pancetta e miscelate il composto con il fegato tritato e le patate schiacciate: salate e pepate. Mescolate bene gli ingredienti del ripieno e farcite l’oca. Mettetela in una teglia bagnandola con il brodo del collo, del ventriglio e del cuore. Coprite con carta stagnola e ponetela in forno a 200°C per due ore. Ogni quarto d’ora bagnatela con il brodo e 15 minuti prima della fine della della cottura togliete la stagnola affinché la pelle dell’oca diventi croccante. L’oca di San Michele va servita tagliata a pezzi in piatto da portata.

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