Con l'obiettivo di creare una rete solida tra i borghi piemontesi, promuovendo un modello di turismo sostenibile e integrato

Si è svolta lunedì 20 gennaio, nella Sala Trasparenza della Regione Piemonte, la conferenza stampa di presentazione della neonata Associazione Borghi Più Belli d’Italia in Piemonte.

All’evento hanno partecipato l’assessore regionale agli Enti Locali, Enrico Bussalino, il presidente dell’Associazione Nazionale Borghi Più Belli d’Italia, Fiorello Primi, il coordinatore regionale Francesco Bordino, e i rappresentanti dei Comuni aderenti al progetto. L’obiettivo principale dell’associazione, costituita questa mattina presso il salone comunale di Cocconato d’Asti, è creare una rete solida tra i borghi piemontesi, promuovendo un modello di turismo sostenibile e integrato. Questo approccio mira a valorizzare le eccellenze culturali, artistiche e paesaggistiche della regione, favorendo una crescita condivisa e armoniosa del territorio.

Tra i 19 Comuni protagonisti della nuova associazione, ci sono anche Cella Monte - con il Sindaco Maurizio Deevasis nel ruolo di Vice Presidente - e Cocconato - Mariarosa Nervo segretaria/tesoriera. Il primo si lega agli Infernot e i segni della storia sono visibili nelle case del borgo in cui l’arenaria tiene prigionieri i fossili, oppure nei palazzi nobili, come la dimora di Pietro Secondo Radicati, vescovo di Casale Monferrato. Il più sorprendente di tutti è Palazzo Volta, oggi sede dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni, il cui recente restauro ha portato alla luce uno straordinario loggiato del ‘400. Tanti sono i tesori che Cella Monte custodisce al suo interno o nei dintorni: un angolo fiorito, un arco che introduce in una corte chiusa, circondata da quelle che erano le abitazioni dei contadini, oppure il grande orologio su una facciata di mattoni.

Cocconato, chiamata la “Riviera del Monferrato” per il suo clima mite, è stata probabilmente fondata dai Liguri. Il patrimonio artistico è costituito dalla chiesa della Santissima Trinità, che custodisce una tela del Moncalvo, dalla chiesa di Santa Caterina, con la facciata barocco–piemontese, dal palazzo Comunale con facciata in cotto del XV secolo e porticato trecentesco, e dal palazzo Martelletti, residenza nobiliare settecentesca nei cui documenti è stata trovata la ricetta di un vino vermouth oggi riproposto.

“Ogni borgo - ha sottolineato l’assessore al Turismo della Regione Piemonte, Marina Chiarelli - racconta una storia unica fatta di tradizioni, cultura e paesaggi straordinari, ma è la rete tra tutti i territori che può davvero fare la differenza. La Regione Piemonte vuole essere al fianco di ogni Comune coinvolto per promuovere un turismo diffuso e sostenibile, in grado di esaltare le peculiarità di ogni angolo della nostra regione. È fondamentale lavorare insieme per far emergere le potenzialità turistiche di tutto il Piemonte, dal più piccolo borgo di montagna fino alle colline e ai laghi”.

Foto d'apertura: ilMonferrato.it

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