Emozione in una trattoria d’altri tempi a Monticelli D’Ongina

Quando sia nata questa trattoria autentica è presto detto: era il 1951, quando un’alluvione stravolge il territorio, il Po abbandona il suo vecchio corso tracciando un nuovo alveo. Tra il 1956 e il 1962 un intervento di deviazione del fiume per la costruzione della centrale idroelettrica, porta alla nascita di isola Serafini, che è la più grande isola del Po e l’unica abitata.
esterno-casa.jpgQuando arriviamo ci sono poche case nella frazione Serafini e gente che cammina verso l’argine (erano le 19,30 e subito abbiamo pensato: andranno da Cattivelli). E difatti, dopo che ci hanno fatto accomodare in un giardino festoso coi tavoli apparecchiati di tutto punto a distanze da grande ristorante, ecco arrivare la comitiva e via via tanta altra gente che un venerdì sera di fine estate riempie tutti i tavoli.
esterno.jpgSono aficionados, giovani oppure dei veri e propri gourmand come lo era Giuan Brera che alla domenica sera, firmato l’ultimo articolo sulla domenica calcistica, arrivava qui, quando sarebbe stata ora di andare a letto. E riaccendeva la festa, la “pacciada”, fino alle 3 di notte. Storie leggendarie della Bassa, fra i paesi della provincia di Parma e quelli del Piacentino, perché Monticelli fa parte di questi e se avete dei dubbi leggete nel menu un piatto iconico e distintivo come i pisarei e fasò, che non ci siamo fatti mancare.
gnocchetti.jpgIn sala c’è un vero maestro dell’accoglienza, Luca, sommelier, marito di Emanuela Cattivelli, che invece è in cucina con la sorella Claudia. E anche se di cognome lui fa Castellani, tutti lo chiamano Cattivelli. E se la ride sornione.
bancone.jpgL’interno del locale è altrettanto accogliente e caldo, con le sale ampie e alte dove spicca il legno, e naturalmente la Berkel.
sala.jpgInfatti è impossibile non assaggiare i salumi, fra cui la pancetta e il salame crudo fatto da loro, accanto a una culatello selezionassimo e, ovviamente, alla coppa piacentina.
salumi.jpgLa carta dei vini è speciale, ricca di curiosità, ma se chiedi a Luca quale vino suggerirebbe, lui ti ha già letto nel pensiero e tira fuori un Gutturnio da sballo (il “Come una volta” di Valla).
La giardiniera di verdure (€ 4) è del grande Pisaroni, uno dei grandi del Golosario
giardiniera.jpgdopodiché sbizzarritevi: tortelli piacentini di ricotta e spinaci al burro fuso (€ 13); timballo di riso Venere con sugo di gamberi rossi e la “Nostra” salsa di pomodoro (€ 15); gnocchetti di carote alla crema di Grana Padano ed erba cipollina (€ 13). Ma che buoni i cappelletti rosso pomodoro al ripieno leggero di carne e pesto con emulsione al basilico (€ 15)!
cappelletti.jpgAh dimenticavo: agli antipasti merita il budino di pomodori dell’orto con ciuffi di burrata (€ 14),
fichi-gratinati.jpgaccanto a sformato di zucchine e melanzane o tortino di trota affumicata, patate carote, bietola rossa e maionese vegetale (€ 14).
Si passa i secondi con un piatto iconico delle osterie della Bassa: frittura di anguilla, pesce gatto e acquadelle (€ 25). Per noi il cosciotto d’oca rosolato al forno con patate arrosto e ciliegie in agrodolce (€ 24) e il filetto di maialino in crosta di pane e coriandolo, salsa di arrosto e miele di acacia.
cosciotto-oca-ok.jpgSi chiude (dolci € 8) col loro gelato alla crema con salsa di mirtilli
gelato.jpgoppure i fichi gratinati alla Malvasia passita piacentina con fior di latte e croccante alle nocciole o il tiramisù con cuore di lamponi e cialdina croccante. Caffè della Torrefazione Lady, anche questo prodotto del Golosario. Se non è felicità questa?

Trattoria Cattivelli

via Chiesa di Isola Serafini, 2
Monticelli d'Ongina (PC)
Tel. 0523 829418

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