Dal 19 giugno al 7 settembre, con Kety Fusco, Raphael Gualazzi e Philip Lassiter, in un viaggio immersivo tra i tesori UNESCO

L’VIII edizione del Monfrà Jazz Fest andrà in scena dal 19 giugno al 7 settembre, manifestazione che attraverso la musica offre una esperienza emozionante e immersiva attraverso le bellezze del Monferrato.
Organizzato dall’Accademia Europea d’Arte Le Muse di Casale Monferrato, il festival piemontese ha richiamato negli anni migliaia di spettatori, proponendosi come un vero e proprio “racconto jazz” dove musica, natura ed enogastronomia si incontrano valorizzando i luoghi UNESCO tra Casale, Monferrato e Valcerrina, caratterizzati da paesaggi incantevoli, vigneti, panorami mozzafiato, i suggestivi approdi lungo il fiume Po.

Il nuovo claim del festival “Semi di Jazz. Fughe e Ritorni” è insieme visione artistica e radice culturale: il Monfrà Jazz Fest 2025 esplora il jazz come linguaggio della migrazione, dell’evoluzione e del ritorno, includendo musiche nate dalla diaspora e dal nomadismo culturale: klezmer, tango, fado, gipsy. Ogni concerto è concepito come un gesto di memoria di profonde radici e di rinascita, portando musica nei boschi, nei cortili, nei vigneti, intrecciata ai suoni della natura.

Tra gli appuntamenti di maggior rilievo, giovedì 19 giugno alle 21.30 sugli spalti del Castello ci sarà Kety Fusco, con la sua arpa. Il suo talento sbocciò rapidamente, portandola al prestigioso Conservatorio Luigi Boccherini di Lucca, in Italia. Da allora, ha calcato numerosi palcoscenici come arpista principale con orchestre rinomate e come solista, incantando il pubblico con le sue interpretazioni di capolavori come le «Danze sacre e profane» di Debussy.

Giovedì 26 giugno Raphael Gualazzi salirà sul palco di palazzo Langosco alle ore 21.30. Cantautore, compositore, arrangiatore, musicista e produttore, dopo gli studi classici al Conservatorio ha sempre sperimentato diversi generi musicali, dando vita ad uno stile personalissimo, tra stride piano, jazz, blues e fusion. Per la prima volta alla guida di un’orchestra accompagnato dalla sua storica band e dalla prima viola del Teatro La Scala, grazie agli arrangiamenti di Stefano Nanni, Gualazzi reinterpreta i suoi classici tra jazz, blues, swing e fusion. In programma anche omaggi all’opera lirica con divertissement sulle Opere di Verdi, riletti in chiave jazz.

Sabato 28 giugno alle 21.30 tocca a Philip Lassiter e alla Six-piece band, sempre nel Cortile di Palazzo Langosco. Trombettista e arrangiatore vincitore di 11 Grammy, già collaboratore di Prince. Radicato nel funk texano, gospel dell’Alabama, jazz di New Orleans e soul di Nashville, Lassiter porta il suo stile unico, arricchito dalle esperienze con artisti di fama mondiale come Ariana Grande, Anderson Paak, Cece Winans e Al Jarreau.

Per info: https://www.monjazzfest.it/

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