Le soste imperdibili del nostro inviato
La missione ricevuta non era facile: provare a dare dei consigli ai nostri lettori golosi che per quattro ore visitano Taormina. Non il solito mordi e fuggi, ma un “gusta e rilassati”. In verità quattro ore possono essere un’eternità se si sa dove far riposare i sensi e dove far brillare gli occhi.
Taormina, diva mediterranea, regala arte antica, glamour da passerella e morsi di Sicilia che sanno di sole e di sapori antichi. Ecco la regia perfetta per un pomeriggio slow-luxury.
Si comincia dal Teatro Antico, o meglio il teatro greco-romano: prendi posto sulle gradinate di pietra e lascia che l’Etna e l’azzurro del mare facciano da scenografia. Il colpo d’occhio vale già metà del viaggio.
Se il nostro turista goloso ha l’animo più artistico piuttosto che da appassionato di shopping, a pochi passi c’è Palazzo Corvaja, spesso sede di mostre temporanee: qualche sala, tanta storia normanna, aria fresca nel cortile interno.
La seconda indicazione è percorrere dolcemente corso Umberto, il cuore pulsante di Taormina, che deve appunto il suo nome al monte Tauro: boutique di alta moda, negozi di artigianato siciliano e ceramiche dipinte a mano, vetrine retrò e bar pasticcerie autentiche tentazioni. D’obbligo fermarsi davanti a un banco di cannoli o arancini, prendere una mini-porzione per non rovinarsi le possibilità di degustazione che proponiamo alla fine di questa nostra miniguida.
Fondamentale scattare la foto-cartolina in piazza IX Aprile: pavé bianco-nero, terrazza “sospesa” sul mare di Giardini Naxos e della costa con “a Muntagna” sullo sfondo (ricordatevi che i catanesi chiamano così l’Etna).
Qui si impone una pausa couture con una granita al Mocambo Bar by Dolce & Gabbana. Dopo un prezioso intervento di recupero, la maison ha riportato da pochi anni a nuova vita il leggendario Mocambo, frequentato da decine di star da Elizabeth Taylor a Marlene Dietrich, da Marlon Brando e Charlton Heston comprese quelle che, negli anni, hanno partecipato al Festival del cinema di Taormina. Maioliche blu, specchi dorati, camerieri che sembrano usciti da una campagna pubblicitaria o da una sfilata in stile old Sicily. Ordina la granita al gelsomino con brioche “col tuppo” o un Martini siciliano, e lascia che il tempo passi dolcemente.
Sempre nei pressi della piazza si può fare una sosta sul rooftop del Bar Louis Vuitton. Anche qui fashion e intrattenimento si fondono tra poltrone color sabbia, dettagli del celebre monogramma mimetizzati tra bouganville, carta dei cocktail curata come un lookbook. Scegli il Taormina spritz (clementine, Malvasia, bollicine locali) e brinda al tramonto più cinematografico che avrai postato quest’anno. Vista a 180° sulla baia e colonna sonora lounge.
Ripreso corso Umberto, vale la pena arrivare sino alla fine della strada pedonale sempre più ricca di boutique e tentazioni sino al Duomo e a Porta Catania. Il gran finale ce lo concediamo con i suggerimenti del Golosario, la nostra “Bibbia laica” che raccoglie i suggerimenti di Paolo Massobrio e Marco Gatti.
Pochi dubbi sul Bambar, il più celebre locale della cittadina in via Giovanni 45, con la sua offerta di granite. Veniteci per una vera colazione siciliana o per una pausa pomeridiana a base di fresche granite (mandorla, caffè, cioccolato, limone e tanta altra frutta dal gelso ai fichi) con panna, in cui immergere la brioche calda. Unica avvertenza: le code che spesso si formano. Il personale è però bravissimo a gestire i flussi.
Altro indirizzo giusto è la Torinese in corso Umberto 59, un elegante scrigno di sapori che racchiude specialità come i capperi di Salina, il tonno di tonnara, salumi dei Nebrodi e ottimi oli extravergine di oliva. Sul versante dolce non mancano biscotti e dolci siciliani. Vasta la scelta di distillati, liquori e vini.
Per chi ha più tempo anche due indirizzi per cenare sempre tratti dal Golosario. Il primo è Tischi Toschi, trattoria genuina in via Francesco Paladini, che dà spazio a prodotti locali, noti e meno noti, accanto a una carta dei vini che parla siciliano. Tra i piatti da segnalare l’insalata di stocco, i ravioli alla ricotta, il pesce spada al salmoriglio e il gelo di limone.
Più impegnativa la proposta di Kisté Easy Gourmet, ultima creazione di Pietro D'Agostino, già conosciuto per il suo lavoro a La Capinera. La location è notevole, Casa Cipolla, edificio storico di Taormina, che accoglie gli ospiti in un contesto comunque dinamico e informale. Tra le proposte imperdibili: acqua (crudité di pesce con agrumi e sali in cristalli); di rosso vestito (gambero rosso di Mazara con pancetta croccante su crema di ceci di Leonforte); duffy duck (tortelli d’anatra con formaggio caprino e nocciole tostate); tiramitu (savoiardo al caffè e liquirizia con gelato al Cynar).
In sole quattro ore (al netto del tempo dedicato alla cena) avrai incrociato storia greca, dolcezze sicule, alta moda e un tramonto da red carpet. Nessun tour-de-force: solo Taormina che si mette in posa e tu che dici “che fretta c’era?”.
Foto d'apertura: Image by Guy Rey-Bellet from Pixabay
