Massimo ed Erica Motola, e Silvano Ghezzi, i tre moschettieri della cucina milanese

Il vento spazza le nubi e dal Belvedere del Palazzo della Regione, al 39° piano, la vista su Milano è uno spettacolo. L’azzurro del “ciel di Lombardia bello quando è bello” di manzoniana memoria, su cui si staglia la corona di montagne, fa da sfondo al brindisi tra Ettore Riello, presidente di Veronafiere, Roberto Maroni presidente Regione Lombardia, Gianni Fava, assessore all’Agricoltura, Viviana Beccalossi, assessore al territorio, Gian Domenico Auricchio, Presidente di Unioncamere Lombardia e Paolo Massobrio, che chiude la conferenza sulla Lombardia a Vinitaly. È in salute il mondo del vino lombardo. E l’ottimismo che si respira è giustificato perché per le cantine lombarde la kermesse veronese ha il gusto della prima tappa di una stagione che con l’Expo, potrebbe fare del 2015 un anno da ricordare.

A due passi dai grattacieli che ospitano presidenza, giunta e consiglio regionale, un indirizzo dove la cucina milanese e lombarda ha celebrazione somma. Testina (via Abbadesse, 19 – tel. 024035907). Una giovane coppia, Massimo Motola e sua moglie Erica, e un grande chef, Silvano Ghezzi (già ai fornelli del Savini quando era “Il” ristorante di Milano) le anime di questo locale.

In poche righe la loro storia. In poco più di un anno, apertura, subito successo. E poi una “mazzata” (quando a novembre questa zona della città è stata alluvionata, e il locale non è stato risparmiato). Ma i “tre moschettieri” che non si piangono addosso nemmeno un giorno, anziché abbandonare il ring ricominciano, rinascita immediata, ancora successo. Perché vanno forte? Bello il locale, piacevolmente osteriesco, con le tovaglie a quadretti bianchi e rossi, l’atmosfera festosa, una selezione di vini da favola e anche un moto d’epoca all’ingresso. Prezzi giusti. Servizio e cucina che conquistano.

Nel piatto affettati e gnocco fritto o mondeghili, poi in menu ci son sempre piatti legati alla stagione, ma qui sappiate che le specialità della tradizione si fanno ricordare. Per noi la lasagnetta di Ghezzi a base di verdure. Da manuale ossobuco con risotto alla milanese, costoletta alla milanese, cassouela (da primato), trippa e stracotto di vitello con polenta. Chiuderete con sorbetto o torta di pere e cioccolato.

Ma non è finita, perché il locale, frequentatissimo, ha una porta che immette in un market a filiera corta, di altri soci, dove acquistare frutta, verdura, carne, formaggi e vini.
Uno spettacolo... ed è molto di più di uno “smeraldo”.

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