Da Eataly Smeraldo a Milano, direttamente da Grottaferrata, la cucina laziale di Massimo Pulicati
Massimo Pulicati sapete chi è? È la simpatia fatta persona, ma soprattutto è l'interprete più autentico, senza una sbavatura di quella che è la cucina romanesca, come davvero ognuno può immaginare. Cercatelo allora questo mese da Eataly Smeraldo a Milano (piazza Venticinque Aprile, 10 - presso Aula Valcucine - tel. 339 2325158).
Possiamo dire che Massimo è a tutti gli effetti un veronelliano della prima ora, e fu proprio Gino, conoscendo la sua simpatia e positività a consigliargli di chiamarsi della Bon'ora, anziché il contrario. Da Grottaferrata (Rm) dove c'è il suo locale (ha il faccino radioso sul Gatti Massobrio) ha deciso di svernare un mese a Milano. Ed è lì, con sua moglie Maria Luisa, i suoi figli e i suoi collaboratori a deliziare chiunque si avvicini.
Si mangia ai tavolini, oppure al banco davanti alla cucina, mentre Massimo fa il suo show, divertente. Il menu costa 35 euro, a cui aggiungere un calice di Alborea bianco di Casale Certosa (fantastico) oppure un Cesanese Querceto 2011 di Terre d'Ermes. Due abbinamenti azzeccati con la sua cucina, che subito ti piazza una crema di ceci con crostini al rosmarino che è da sballo. L'altro antipasto (prendetelo!) è la tartare di fassona battuta al coltello, con cavolo rosso marinato all'arancio. Detto questo è arrivato il momento di fregarvi le mani. Ora, io ho assaggiato i tre piatti (eravamo in tre grazie al cielo) e ho trovato superba la carbonara, eccellenti gli strozzapreti, da manuale i tonnarelli cacio e pepe. Come secondo non perdetevi gli straccetti di carne alle erbe aromatiche fresche, anche se a me commuove sempre mangiare un piatto corretto, giusto, filologico di saltimbocca alla romana. Il finale è da applausi: la dolce crema di Maria Luisa, davvero alla grande.
È stata un'esperienza a tutti gli effetti: dal punto di vista umano, per la conoscenza dei prodotti, per la cucina tipica interpretata alla perfezione, per i vini, soprattutto quel bianco color oro. Grande Massimo. È stata proprio una Bon'Ora!
