A Milano, in piazza Santo Stefano, punto di ritrovo negli anni Settanta dei giovani che sognavano la rivoluzione, un’oasi inaspettata di serenità dove si gustano i piatti della cucina lombarda e italiana con i vini di una cantina tutta da scoprire

Oggi come 50 anni fa, Piazza Santo Stefano a Milano, è sinonimo di Università Statale e umanità varia che si ritrova. Chi frequentava questo angolo magico a due passi dal Duomo, negli anni Settanta, tuttavia si prepari. Qui ora non ci son più giovani che sognano di fare la rivoluzione né forze dell’ordine schierate. E nemmeno c’è più il mitico Peppino Strippoli, che, nel suo locale al civico 10, notte e giorno, sfornava i suoi leggendari panzerotti. Tuttavia, in un’atmosfera che non è certo più quella degli anni di piombo, Giovanni e Maria Moretti, con Daniele Zaccari, a modo loro, “una rivoluzione” la stanno facendo, avendo aperto un locale fuori dagli schemi, in cui il gusto è alla portata di tutti, dove a pranzo e cena non è insolito vedere seduti ai tavoli avvocati, professori, giornalisti e professionisti, ma anche studenti e giovani turisti, felici di gustare cose buone, ma soprattutto, usando il termine milanese che è poi l’insegna, di “Ciciarà”, di chiacchierare, ristorandosi con la gioia dell’essere in compagnia.
ciciara-sala.jpgPiacevolmente trattoriesco l’ambiente, con i tavoli distribuiti tra l’interno, caratterizzato da una intrigante atmosfera vintage, e l’esterno, con il dehors gettonatissimo nella bella stagione per la sua posizione con vista sulla Madonnina e sulla Basilica di Santo Stefano.
ciciara-dehors.jpgLa cantina è una sorpresa, e custodisce etichette non scontate, con invitante selezione di vini, anche a bicchiere, che potrete valutare per i vostri abbinamenti con la brava Ionela Guna che vi seguirà nel servizio.
La cucina è affidata a Michele Mette, chef che firma una cucina tradizionale – scelta di campo dei titolari – che all’assaggio si rivela di piena soddisfazione, con menu che variano di continuo in base alla stagionalità e alla reperibilità dei prodotti.
Tra le proposte che potrete trovare, pregevoli i salumi che vengono tutti da piccoli artigiani di valore e inoltre tutta la carne proviene da allevamenti etici e sostenibili.
ciciara-saffettato.jpgSe ci sono da provare anche i mondeghili o l’albese di pecora con mascherpa e radicchio. I primi offrono l’opportunità di spaziare dalla pasta – tra cui sono ghiotti i plin e le tagliatelle con ragù di capretto, ma anche gli spaghetti al sugo di paranza e gallinella –, al riso, dove in questi giorni spicca il risotto alla zucca e capperi.
ciciara-plin.jpgEd è sempre presente una zuppa (evviva! e nel nostro caso era di legumi e porcini).
ciciara-zuppa.jpgSecondo? Milano in tavola con la “busecca”. In alternativa. Tagliata di manzo con le patate o rognone trifolato con le cipolle stufate. Vale la pena tenere uno spazio per i formaggi, qui di meditata selezione, e a loro volta di piccoli produttori di valore.
ciciara-secondo.jpgA chiudere torta caprese con amaretti e cioccolato panna e coulis di lamponi o golosi bignè al cioccolato. Si sta bene!

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Ciciarà

Piazza Santo Stefano 8
Milano
tel. 0284178681

 

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