L'Osteria da Cenciaioli ha aperto da poco ma se continuano così la conosceranno presto in tanti.

Si trova in una traversa di corso Sempione (via Francesco Ferrucci, 1 – tel. 0249527845). Non hanno un sito internet dedicato, preferendo il passaparola e una pagina su facebook.
Locale piccolo e accogliente, spartanamente arredato ma comunque caloroso. Così come sono calorosi i due camerieri che ci hanno accolto con la simpatia e la bonarietà tipica dei toscani DOC, e il cuoco che durante la cena è venuto al tavolo a chiedere pareri sulla cena. 

Subito una nota positiva nell'introduzione del menu: si sottolinea l'importanza della qualità della materia prima (prodotti di stagione e provenienti da piccoli produttori), si "avvisa" che qui si mangia la carne alla maniera toscana (quindi se volete cotture diverse fatelo sapere per tempo) e che pasta e pane sono di loro produzione. Mentre si sceglie il piatto, per solleticare il palato, vengono servite "Le olive di nonna Ananda e bruschetta con l'olio bono.." tiepide e piccanti al punto giusto. L'antipasto è ricco e ogni piatto merita l'assaggio, dalle ficattole con prosciutto e stracchino al panino con lampredotto dei barrocciai, ai crostini di Beccaccia Mirza e Lingua; dalla trippa fritta al tagliere del Norcino e del Pastore (prosciutto toscano, finocchiona, prosciutto di cinta senese e salame cotto e due tipi di pecorino) oppure, come abbiamo fatto noi, al ricco misto per assaggiare di tutto un po'.
Tra i primi gli gnudi in tutte le salse (tortelli di solo ripieno con sugo d'anatra, di lepre, ragù, pomodoro e basilico o glassati), le pappardelle sulla lepre, i tortelli di patate (con sugo d'anatra o burro e salvia), gli stracci su i Papero e i maccheroni di S. Jacopo al sugo della domenica (tipico di Pistoia). Altrimenti la scelta vira su zuppa d'ortica, minestra di pane fritta o zuppa di fagioli e baccalà.
Tra i secondi immancabili sua maestà la Fiorentina e sua sorella minore la costata (servita con porcini e tenera come burro!!) e, degnissimi di nota, la trippa dei Cenciaioli ("come me l'ha insegnata la mi nonna"... che buona!!!), i fegatelli di maiale profumati di alloro e sfumati con vin santo, il tegamino di lampredotto con crostini, la rosticciana alla silana, il collo ripieno, la beccaccia profumata al ginepro o il baccalà con ceci fritti. Il tutto si può accompagnare con qualche contorno (patate alla cenciaiola, spinaci, ceci fritti, fagioli al fiasco).
Si chiude col dolce scegliendo tra una selezione di cantucci con il vin santo, amaretti di Carmignano, Torta Mantovana (tipica di Prato) con zabaione al vin santo, torta al cioccolato dei golosacci e tiramisù del Granduca.

Uscirete felici e soddisfatti, con la voglia di tornare ad assaggiare quello che non avete preso, con la pancia piena e, cosa non di poco conto, con il portafogli non troppo alleggerito!

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