Riapre oggi il Camparino in Galleria con la nuova formula ispirata a un innovativo concetto di cucina creato intorno ai cocktail

Da oggi Milano ha di nuovo “Il” suo bar! A restituire quel Camparino in Galleria che, storico locale fondato nel 1915 in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano da Davide Campari, è simbolo del gusto meneghino, la Campari e Davide Oldani.

Entrato fin dalla nascita nel cuore dei milanesi e simbolo stesso dell’aperitivo per la città, il locale ha festeggiato nel 2015 i suoi primi 100 anni di storia. Ora, dopo un restyling degli spazi, si ripresenta al pubblico con un’identità e un’offerta rinnovate, tese a consacrarlo come punto di riferimento a livello internazionale per gli amanti della mixology e dell’innovazione gastronomica.
Il suo fascino è unico, con le vetrine all’esterno in cui si riflettono le guglie del Duomo, e gli specchi all’interno che regalano a chi è al bancone l’immagine di Palazzo Reale. Ma la notizia è che in questo luogo dell’anima, a bellezza e storia, si unisce ora un’offerta all’altezza della fama, grazie a un innovativo concetto di cucina creato intorno al cocktail pairing, con un’evidente impronta italiana e un legame particolare con la città di Milano.

“Sin dall’inizio abbiamo cercato per il rinnovo del Camparino un progetto di qualità con un contenuto nuovo che fosse capace di esaltare il suo straordinario spirito d’innovazione e la sua ricchezza di storia e tradizione”
– ha detto Bob Kunze-Concewitz, Chief Executive Officer di Campari Group – “Non ci siamo limitati ad affiancare il nome di Davide Oldani e il suo stile di cucina al Camparino, insieme abbiamo voluto dare vita a qualcosa di unico”.

Al centro dell’anima food del Camparino, Oldani ha posto un’ideazione culinaria: il Pan’cot, che significa ‘pane arrostito’, dichiarando l’origine attinta dal dialetto e dalla stessa tradizione milanese di Campari.
“Sono nato a Milano. Campari e Camparino sono espressione della mia città. Lo stesso vale per il Pan’cot” ha spiegato il grande Chef, premiato nel 2008 con l’Ambrogino d’oro.“Mia mamma faceva il pane ammorbidito in acqua o latte, poi arrostito in padella. Anche questo è un pane cotto, pur essendo un prodotto completamente nuovo”.

Nel cocktail concept messo a punto dall’esperienza di Tommaso Cecca, a capo della squadra di bartender del Camparino in Galleria, si trova la stessa ricerca di equilibrio tra tradizione e innovazione, che ripercorre la storia di Campari e dei suoi cocktail per offrire una miscelazione capace di guardare al futuro con rispetto.
Il nuovo rito del Camparino ruota quindi intorno a due elementi fondamentali, ossia i cocktail Campari e il Pan’cot, entrambi legati alla tradizione, ma che insieme rappresentano una storia del tutto inedita.
Cuore della nuova esperienza di pairing del Camparino sarà la Sala Spiritello al primo piano, fresca di ristrutturazione a cura dello Studio Lissoni Associati, che nei suoi menu a firma Davide Oldani, si caratterizzerà, come ha detto il grande chef lombardo “per l’abbinamento di un cibo nuovo, ma di tradizione come il Pan’cot, con il mondo dei cocktail, che è particolarmente stimolante perché varia con profumi e ingredienti stagionali”.

Al Bar di Passo - dove la filosofia gastronomica è pensata per coprire le diverse fasce orarie con una curata selezione di piatti firmati da Oldani e un servizio di bar e caffetteria, a partire dai croissant di inizio giornata - si troveranno invece le icone che hanno reso Campari celebre nel mondo, dal Campari Seltz, vera firma del locale, al Negroni che celebra i suoi 100 anni.
Milano ha ritrovato “Il” suo bar del cuore!

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