Grazie a un vero Dream Team, la storia iniziata dai Moroni vive oggi una nuova esaltante pagina. Un ristorante dove andare almeno una volta nella vita!

Nel 2016 saranno 70 anni dal giorno in cui Aimo Moroni è arrivato a Milano.

Partito da zero, nel segno delle 6 s (nel 1946, di sè diceva: "Sono Soldato Semplice Sempre Senza Soldi"). Facendo sacrifici inimmaginabili e giocando il suo immenso talento, con la sua adorata Nadia, ha fatto una carriera che lo ha visto diventare l'alfiere della cucina italiana nel mondo. Come ogni grande maestro ha creato una scuola. Un gran numero i suoi allievi, che, al suo fianco, sono cresciuti diventando a loro volta nuovi maestri. Su tutti, sua figlia Stefania, e gli chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani, il trio che con maitre Nicola Dell'Agnolo e sommelier Alberto Piras, compongono il "Dream Team" che oggi è "Il luogo di Aimo e Nadia" (via Montecuccoli 6 - tel. 02416886), il ristorante dove il percorso iniziato da Aimo e Nadia, non solo prosegue, ma addirittura vive una nuova stagione radiosissima che lascia intravedere un futuro quanto mai esaltante. Le materie prime sono le migliori.

Qui troverete solo l'eccellenza italiana. I piatti, frutto di ricerca e tecnica straordinaria, sono Alta Cucina Italiana. Per il vostro palato, sempre, "giocate" mai banali e neppure frutto di millantata creativitá, ma solo gusto ed emozioni figlie di ricerca e fantasia sapiente. Toccherete il cielo con un dito con golositá negli anni diventate vero mito gastronomico come paté di fegatini di piccione e anatra alla crema di tartufo bianco e pan brioche caldo, o come i leggendari spaghettoni di grano duro al cipollotto fresco e peperoncino con filo d'olio e basilico ligure, o la zuppa etrusca. Piuttosto che con nuove creazioni formidabili come l'Omaggio a Milano (tortelli farciti di ossobuco di Fassone e midollo nel suo ristretto allo zafferano sardo e Parmigiano di Bonati), o come la stragolosa testina di bue di Carrù nel suo ristretto con le mostarde salse alle erbe e ortaggi e spinacini novelli. Dopo aver gustato Tirami-sud, piccola pasticceria e un signor caffè (del sommo Gianni Frasi), uscirete pensando che una sosta qui è esperienza da vivere almeno una volta nella vita!

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