Fine maggio, si avvicina un fine settimana di festa, di quelli in cui i milanesi scappano tutti verso il mare. Ho prenotato un volo per la Sicilia quando ancora era inverno, immaginando quanto sarei stata felice, finalmente, di vedere il sole, i colori caldi ed il blu intenso della Sicilia, dopo l’inverno milanese. 

Atterrati a Catania, in breve tempo siamo a Noto, ma è tardi, l’ora di cena è passata, e temo che non troveremo alcun posto soddisfacente per mangiare. “Per stasera”, ci diciamo, “ci accontenteremo di trovare due arancini ed un bicchiere di vino”
Quasi per gioco, guardo su internet e provo a contattare un ristorante che attira la mia attenzione, “Meliora”. So che è tardi, ma almeno voglio provare. Risponde una giovane ed amichevole voce maschile, l’accento non è siciliano. Mi dicono che ci aspetteranno, che non ci sono problemi. Ed eccoci in un vicolo del centro storico di Noto, leggermente scostato rispetto al Corso Vittorio Emanuele, appartato, un angolo segreto tra le antiche costruzioni di chiara pietra calcarea che riflettono la luce gialla dei lampioni. Sembra un quadro. Il ristorante è una meraviglia: un piccolo, raffinato dehor, i tavoli apparecchiati con gusto nonostante l’ora, all’interno volte di pietra ed un ambiente raccolto, intimo, caldo.

Ceniamo magnificamente, tutto è eccezionale, dal cestino del pane ai piatti,  particolarissimi e di grande eleganza: piatti che, solo più tardi, scopriremo essere opera dello Chef Virgilio. Anche la carta dei vini è una sorpresa: numerosissime le etichette, non solo siciliane, e senza alcun ricarico! In carta ci sono anche vini notissimi, vini che a Milano troveremmo almeno al doppio del prezzo indicato. Questa di non “lucrare” sul costo del vino, apprenderò in seguito, è una scelta ben precisa di Salvatore, il creatore di questo angolo di Sicilia. Il vino che ci consigliano è un incanto, un’altra storia da raccontare. Dopo cena, finalmente, abbiamo occasione di conoscere e di chiacchierare con Salvatore, con Alessia, il suo braccio destro, e con lo Chef Virgilio, mentre assaggiamo insieme la grappa più incredibile che abbiamo mai bevuto. Come il vino, anche la storia di questa grappa, e di chi la produce, merita di essere raccontata, ma non vi anticipo nulla, qui.

Salvatore, tu non sei siciliano, come e quando hai deciso di aprire a Noto il ristorante “Meliora”? Ci è voluto coraggio? 
La Sicilia….inizierei con il dire che io amo profondamente questa terra, terra di valori e di tradizioni, dove ancora la fiducia si guadagna con una stretta di mano. La Sicilia ha dato i natali ai miei genitori: sicuramente sono stati loro a trasmettermi, senza saperlo, l’amore per questa regione. E’ così che è iniziato il mio viaggio, la mia avventura; sono partito dall’Umbria per tornare in Sicilia, avendo con me solo l’ottimismo e la felicità di giungere qui. E’ stata tutta una scommessa, una terra a me sconosciuta, persone sconosciute… in un attimo sono stato inebriato da emozioni e profumi che solo la Sicilia può dare.  Sicuramente ero alla ricerca della dimensione giusta per me, ed anche a livello ristorativo ho trovato il giusto compromesso, la formula vincente: un piccolo locale con una grande attenzione ai dettagli, una cucina quanto più tipica possibile, in una regione che offre di tutto… è più facile lavorare bene, con prodotti di prima qualità come quelli che posso trovare qui!

Salvatore, come hai conosciuto Virgilio, il tuo fantastico Chef?
In questa storia ad un certo punto c’è una svolta: l’incontro con lo Chef Virgilio; ci siamo incontrati per caso, entrambi eravamo appena arrivati in Sicilia, Virgilio infatti tornava alla sua terra dopo avere lavorato lontano. E’ stato facile trovare un equilibrio tra noi…mi piace parlare di una “sicilianità rivisitata”!

Virgilio, tu invece sei siciliano nel dna, e si sente, ma lavoravi in Lombardia: come hai deciso di tornare alla tua terra e di fermarti qui?
Sì, sono di ritorno da una lunga esperienza “al nord”: ho deciso di rientrare a casa, nella mia Sicilia, dove posso oggi coniugare la mentalità e l’esperienza, acquisite con il mio lavoro, con la cucina siciliana.  Io  sono nato in Sicilia, conosco alla perfezione tutti i prodotti che questa terra ha da offrire, ma avevo bisogno di quella spinta in più che qui fino ad ora mi era mancata. Adesso, forte di una esperienza diversa, ho ben presente quanto sia importante l’utilizzo di prodotti tipici del nostro territorio per poter rendere unico un piatto, qualsiasi esso sia, il più semplice come il più elaborato: da questo punto di vista la Sicilia offre una varietà ed una qualità potenzialmente infinite!

“E allora”, come esclamano i siciliani, potrei raccontare ancora tanto altro, di quella sera e dei giorni successivi, tanto che siamo tornati nuovamente al Ristorante Meliora, con l’inaspettata compagnia di due ospiti fantastici… ma per ora mi fermo qui.

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