A Nibionno, la trattoria Maurizi, un'autentica trattoria a conduzione familiare

Che emozione! Che cuore! Che scoperta! Non esistono più le trattorie di una volta? Esistono, esistono! Segnatevi questo indirizzo: Trattoria Maurizi (via Volta 23 – tel. 031690601) a Nibionno (Lc). Questa è una trattoria vera, autentica! Ma dove l’intelligenza e la capacità di leggere la realtà dei titolari, fa sì che “trattoria di una volta” non sia, come fa qualche oste furbetto, sinonimo di locale trascurato e dove il fatto che si spende poco è la scusa per dar da mangiare piatti tristi e mediocri. Fermarsi qui è una festa! Per la simpatia e l’atmosfera gioiosa che si respira. Per la famigliarità dell’ambiente. Per la selezione di vini che rivela competenza. E, ultimo, ma non ultimo, per la cucina tradizionale, golosa, succulenta.

Insomma, questo è uno dei locali per cui siamo orgogliosi di firmare la GattiMassobrio, l’unica guida dove luoghi dell’anima come questi, possono essere fatti conoscere. La trattoria ha storia lunga, come ricorda l'insegna, che celebra il trisnonno,  degli attuali proprietari, il cui soprannome era “Maurizi”, appunto. A metà ottocento gli subentrano i bisnonni, Onorina e Luigi (classe 1859, la cui carta di identità fa bella mostra in sala!). Con i nonni, Teodolinda ed Attilio, la svolta, da locale di mescita di vini a trattoria. Ottanta gli anni di onorato servizio, da allora. Oggi? Ai fornelli Paola e Marisa, e in sala i loro figli, Attilio (per tutti Attila) e Elio.

Nella bella casa d’epoca, una sapiente ristrutturazione ha ricavato tre sale, la prima, a sinistra, più ampia, destinata al bar, dove ci si può fermare per un caffè come per uno spuntino veloce (un panino, ma anche un buon piatto). Al di là della porta a vetri automatica che si apre sotto all’insegna centenaria dipinta a mano (“Trattoria Redaelli”, la scritta, perchè agli esordi il locale aveva il cognome della famiglia), l’enoteca – gioiello, con gli affreschi delle origini, due tavolini, l’elegante cantinetta frigo, la scodella dove beveva il nonno e la guida turistica di metà novecento che celebrava il locale, i vini in esposizione, che svelano la passione di Attilio ed Elio, che sono sommelier di razza. Al di là dell'altra porta a vetri, la sala – trattoria, accogliente, curata, con i soffitti con le travi in legno a dare calore, i tavoli ben distanziati.

Sotto allo sguardo sorridente “dei nonni”, ripresi in una bella foto d'epoca, gusterete antipasto di selvaggina, se vi va una sorta di piatto unico, la specialità dell’80° anniversario perché bandiera da sempre del locale, ossia il risotto alla milanese con bocconcini di vitello funghi e piselli, stragolose pappardelle ai porcini (ai funghi, in stagione, è dedicato un menu), la cotoletta alla milanese, panna cotta o una fetta di torta fatta in casa. Come si sta bene!

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