L'intervista di Cinzia Montagna a Paolo Massobrio sulla rivista culturale "Oltre", tra ricordi, incontri e territori

Sulla rivista culturale Oltre in questi giorni in edicola, Paolo Massobrio, intervistato da Cinzia Montagna, racconta la sua idea di Oltrepò Pavese.

A partire dal primo viaggio nel territorio della provincia di Pavia incuneato fra Piemonte, Liguria ed Emilia, terra di confine e di scambio di culture.
“Non lo dimenticherò mai – spiega Massobrio nell’intervista -, perché era la giornata più nebbiosa della mia vita. Avevo 23 anni e stavo facendo la mia tesi di laurea, dedicata a ‘Il mercato vitivinicolo in Italia attraverso tre indagini campionarie: produttori di vino, consumatori e nuovi nuclei famigliari’. Quella sera andai a intervistare Angelo Ballabio, nella sua cantina e alla fine mi regalò due bottiglie che mi sembravano un tesoro. Fu un incontro edificante che mi diede la percezione di una storia importante che era pronta per essere rilanciata: era il 1984”.
Frequentazione di lunga data, quindi, e mai conclusa, anzi, approfondita con la conoscenza crescente di produttori, vini e storie di famiglie. Massobrio racconta nell’articolo il suo amore per Casteggio, per la sinuosità delle colline che arrivano a Rovescala, passando per Canneto, per la cucina di Pino Musoni, per i prodotti tipici territoriali, per il Sangue di Giuda e per il Buttafuoco e, poi, Lino Maga.
“Lino Maga ha insegnato che puoi andare nel mondo col tuo volto, con la semplicità del tuo racconto e la sincerità di un vino”, indica Massobrio nell’ampia riflessione dedicata al padre del Barbacarlo, nome simbolo dell’autenticità e dell’esclusività del territorio.

https://www.oltre.eu/oltre-n-199-gennaio-febbraio-2023/

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