Quando l’orgoglio di un’identità sfida il mondo!

Ci sono storie che sembrano uscite da un romanzo. Nulla di più bello e appassionante, quando, non trattandosi di personaggi frutto della fantasia, ma di persone, e delle loro imprese, reali, vere, è possibile conoscerli, sapendo che, casomai, al contrario, sono loro che potrebbero esser fonte vivente di ispirazione per uno scrittore.
È il caso della famiglia Quarteroni, e della loro avventura che oggi ha il volto dell’agriturismo Ferdy.
Siamo a Lenna, in alta Val Brembana, in provincia di Bergamo. Per metter nero su bianco la loro “favola”, l’incipit non potrebbe che essere: “Era il 1989 quando due giovani sposi, Cinzia e Ferdinando, forti solo del loro amore, alla “Milano da bere”, al consumismo più sfrenato, e ai fast food e ai panini con gli hamburger, preferivano la montagna, con i suoi silenzi, i suoi valori, le innumerevoli difficoltà conseguenti allo spopolamento causato dalla fuga di un gran numero di donne e uomini verso la città”.
Da allora la strada fatta è stata tantissima. E il frutto di quella loro scelta oggi è un mondo, che ha come cuore la bella grande casa in pietra del loro agriturismo, ma che si articola in decine di attività, e che portano fino ad alpeggi e alta montagna.
edificio.jpgPer scoprire cosa è fiorito dai due “sposini”, vi sarà sufficiente percorrere la ss 470, e, qualche chilometro dopo San Pellegrino, una volta arrivati, lasciata l’auto nell’ampio parcheggio, non avrete che da passare sul ponticello sotto cui corre il Brembo. Una volta sull’altra sponda, varcato l’antico cancello, davanti a voi, prati immensi in cui pascola libera la “gang” (poni e cavalli di proprietà), alberi e giardini curati, le dependance in cui vi aspettano camere tutte in legno e pietra grezza, l’area benessere. Sulla destra la boutique del gusto dove sono in vendita formaggi, salumi, cose buone e cosmetici di loro produzione che si possono acquistare direttamente oppure online, con consegna a casa. Ultimo, ma non ultimo, il ristorante.
prati-poni.jpgAnche la famiglia, da allora si è allargata, e a occuparsi delle innumerevoli attività, con i genitori, ci sono figli e i loro sposi, oltre a un numero significativo di collaboratori. I compiti? Papà Ferdinando, soprannome “Ferdy”, da cui l’insegna, da tempo vive in alpeggio, in Val d’Inferno, e si occupa delle mucche di razza Bruna Alpina Originale e delle capre, solo Orobiche.
ferdy.jpgBurro e formaggi (imperdibili!) li prepara il casaro Alberto.
casaro.jpgAnima di tutta l’azienda è ora il figlio Nicolò, figura carismatica e geniale, che può contare sull’aiuto, nella condivisione delle responsabilità, di mamma Cinzia, della moglie Nicole, di sua sorella Alice, che è sposata con Marco Bonato, chef di razza che guida con l’ottimo e talentuoso Alessio Manzoni, cuoco con esperienze importanti, lo staff che opera ai fornelli.
nicolo-chef.jpgIl ristorante rappresenta il luogo in cui la filosofia che ispira tutte le attività ha una sorta di sintesi formidabile, traducendosi in un racconto che, attraverso la bellezza ed il gusto, dice della geniale valorizzazione di tutto quello che danno montagne, agricoltura, allevamenti, lotta allo spreco, con una visione che guarda al futuro in modo totalmente differente rispetto alla logica dell’omologazione fino a oggi imperante.
nicolo-serve-vino.jpgNicolò è “oste” moderno, autentico, ed è l’accoglienza fatta persona e a pranzo e cena è tra i tavoli – delle salette romantiche all’interno in inverno scaldate dal camino, in questa stagione, all’esterno, nel parco all’ombra dei grandi alberi – a seguire ogni cliente come fosse un ospite a casa sua, affiancato dai giovani in gamba che lo aiutano nel servizio. Su vino e formaggio ha il passo del fuoriclasse, e della sua conoscenza enciclopedica e della sua passione smisurata, vi diranno la cantina straordinaria che ha costruito (dove brillano decine di etichette rare, di piccoli – grandissimi produttori, i “suoi” wild vigneron, vignaioli che fanno pochissime bottiglie con cura maniacale di vigneti e rispetto della natura e di cui è possibile acquistare anche online i vini) e i formaggi che ha messo in menu, ma soprattutto i “due carrelli”, ciascuno con decine di proposte, che son sue creazioni geniali (anche per la bellezza e la funzionalità delle loro forme), per i golosi più curiosi, un vero bengodi.
Nel 2020 a Ferdy assegnammo la Corona Rossa, cioè il riconoscimento di miglior tavola dell’anno della nostra guida IlGolosarioRistoranti-GattiMassobrio. Ebbene, oltre a tutte le novità sopra accennate, a emozionarci nella nostra ultima visita, aver trovato una realtà che già eccellenza, in questi mesi, e nonostante i due anni di pandemia, è ancora migliorata, rivelandosi capace di una coerenza con la filosofia che la ispira, sempre più millimetrica. Per quanto ci riguarda, da applausi aver trovato piatti così entusiasmanti perché “unici”, visto che son preparati con materie prime senza eguali, in quanto provenienti da montagna e agricoltura eroica, con carni e formaggi da animali che pascolano liberamente e mangiano solo erba (niente a che vedere con le forniture standard della spesa dei “camioncini”, con ingredienti tutti uguali da nord a sud!), realizzati con ottima tecnica, ma senza autoreferenzialità dei cuochi, pensando alla piena soddisfazione del cliente.

Una volta che sarete qui, scegliete quindi il percorso, e intraprendete il vostro viaggio alla scoperta del mondo di Ferdy, che, comincerà con un meraviglioso consommé di recupero, vale a dire con un brodo realizzato con i ritagli della cucina, mentre davanti a voi arriveranno il burro zangolato a mano e montato, “da panico” (come lo definisce simpaticamente Nicolò, a dirne la golosità da non credere, crea dipendenza, diciamo noi!) e il pane wild (pane lievito madre con un infuso di fieno, funghi e miele), un tris d’assi che di suo varrebbe la sosta.
burro.jpgPoi, sarà sequenza di leccornie dagli antipasti ai dolci, con creazioni da vertici della cucina italiana, con l’esaltante Waffle di Primavera (Waffle di Granun, cremoso di Agro del Ferdy e cipolla caramellata, erbe spontanee) o con le polpettine storiche di erbe spontanee e ortica e maionese alla rais dulce.
waffle.jpgCon due nuovi primi da commozione, vale a dire “Fidech (che bu)”, che è spaghetto fatto in casa, cotto nel siero, burro e pepe, insaporito da bottarga di fegato etik, dove “che bu” (che buono!) vi uscirà dal cuore e con “La me Aca”, che è riso al latte dove il Carnaroli si unisce in matrimonio d’amore a salsa romice (valorizzazione clamorosa di una pianta, nei campi infestante, ma per uomo assolutamente digeribile e addirittura disintossicante), fondo bruno e cacao in purezza. Manco a dire che “ragù e tagliatelle”, in quanto signature dish di semplicità golosa spiazzante c’è sempre.
riso.jpgPoi sarà felicità con “L’Öv di gallina e non solo” (uovo pochè con verdure biodinamiche cotte e crude, erbe spontanee e uova di trota) che verrà accompagnato da un cocktail realizzato con due chicche della casa, la Tonica Peghéra (acqua tonica che nasce dal bosco, con essenza di Abete Rosso della Val d'Inferno ottenuta naturalmente senza chimica) ed Eremyth (gin Montagna autunno 2020, frutto della raccolta di erbe e radici spontanee delle Orobie, arricchito con 5 varietà di mele selvatiche) o con il “Capretto orobico” (una terrina di capretto, lesso, pressato, piastrato e ricoperto con una salsa di fondo e vino naturale).
uovo.jpgDopo i formaggi, guai perdersi “Il laghetto ghiacciato” (con gelato, panna e ricotta del casaro con sciroppo di larice fermentato, neve peghera) finale di spiazzante golosità, prima di chiudere con il tradizionale “rituale”, con tisana e una scaglia di Alpe Ancogno Soliva, “formai rarissimo e millesimato” (per noi 2013).
tisana.jpgIl nostro giudizio? Una delle esperienze di gusto più belle mai vissute.

Un nota bene. Nicolò e Nicole sono l’entusiasmo fatto persona e raccontano quello che stanno costruendo, usando in modo magistrale i social. “Ma le Orobie di più!”, il loro slogan, è diventato virale, dicendo di un’identità che vuol interrogare il mondo. Voi seguiteli su Istagram o Facebook, ma appena potrete non perdete la gioia di conoscere di persona il mondo “Ferdy”. Sarà un incontro memorabile!

FERDY

fraz. Scalvino - loc. Fienili
Lenna (Bg)
Tel. 034582235

 

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