Dal melograno all'agrifoglio fino alla Stella di Natale

Molte tradizioni “verdi” legate al Natale e all’anno nuovo sovrappongono una lettura cristiana a un originario significato magico: come il melograno, che già presso i Greci era simbolo di fertilità, piantato da Venere nell’isola di Cipro.
pianta-melagrana.jpgSecondo i Celti bastava gettare qualche foglia d’agrifoglio addosso a belve feroci e cani rabbiosi per ammansirli all’istante; a Roma questo sempreverde era sacro al dio Saturno e veniva utilizzato durante i Saturnali come simbolo di salute e felicità. Per i cristiani, invece, le sue foglie spinose simboleggiano la corona di spine mentre le bacche rosse rappresentano il sangue di Cristo nella Passione.

Quanto al ginepro, Greci e Romani ne bruciavano il legno odoroso come un incenso, anche per scacciare i serpenti, e il succo di foglie e bacche era considerato un toccasana contro i morsi delle vipere. Una simbologia che è stata mantenuta nella tradizione cristiana: il serpente è il diavolo, il ginepro è Gesù, e il succo delle bacche è la confessione.
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L’Agrifoglio

Il nome identifica in senso stretto l’Ilex Aquifolium; ma sia per il termine derivato da aghifoglio, cioè foglie con aghi sui propri margini, sia per le bacche rosse tipiche del periodo natalizio, la denominazione si è estesa a tutte le piante con spine sulle foglie e a tutte quelle usate a Natale per adornare le case.
pianta agrifoglio.jpgHa forma di cespuglio di 1 m circa di altezza e di diametro e, in alcune varietà coltivate in piena terra, di alberello di alcuni metri di altezza. La chioma è compatta, con foglie verde cupo, in alcuni casi variegate (bordate di bianco). I frutti sono molto decorativi, di colore rosso, resistenti per parecchie settimane sulla pianta e fino a 10-15 giorni sui rametti recisi.
Vive bene in piena terra ma anche in vasi di 50 cm di diametro, concimato in autunno e in primavera e irrigato 2 volte la settimana. Si adatta a tutte le esposizioni di sole e all’ombra ma soffre il vento. Si moltiplica per talea primaverile e si pota in coincidenza con la raccolta dei rametti natalizi.

Tra le piante più diffuse e “regalate” in questo periodo, la prima posizione va senza dubbio alla stella di Natale. Impariamo quindi a conoscerne le caratteristiche e soprattutto i comportamenti da adottare per conservarla a lungo fiorita.

La stella di Natale

Questa pianta è nota per la particolare fisiologia, molto sensibile alla luce, che permette la fioritura nel periodo dell’anno in cui i giorni sono più corti (in dicembre e a Natale in particolare). Ciò che viene comunemente chiamato fiore è un sistema complesso di foglie che cambiano colore da verde a rosso (o rosa, crema e altre sfumature per i diversi ibridi) e di fiori gialli posti al centro.
Questa specie proviene dal centro America e in genere si pianta in vaso oppure in pieno campo in ambienti particolarmente caldi e riparati dai venti (richiede almeno 15°C). In inverno la pianta va tenuta all’ombra e al caldo, con irrigazioni (2 volte a settimana) e concimazioni liquide (1 al mese) costanti.
piante-stelle natale colorate.jpgSALVIAMO LA STELLA DI NATALE
La più tipica pianta natalizia è anche quella che deperisce più in Fretta. Generalmente si mantiene in buone condizioni fin verso metà gennaio, quando inizia a perdere le foglie, partendo da quelle verdi. Questa caduta, tipica della specie anche nell’ambiente naturale, è accelerata, nelle nostre case, dalle inadatte condizioni ambientali.
Solo in condizioni di elevata luminosità e con temperature mai inferiori ai 20-22 °C la pianta può prolungare il periodo di permanenza delle foglie.
In febbraio-marzo, quando in genere sono rimaste solo le brattee colorate, si tagliano gli steli più robusti, lasciandoli ad un’altezza pari a circa un terzo di quella originaria. La pianta va quindi mantenuta in ambiente poco luminoso, a temperature mai inferiori ai 18-20 °C, irrigandola poco. Dopo due-tre settimane dovrebbe ricacciare foglie sui fusti e a questo punto occorre concimare con prodotti liquidi per piante fiorite.
Prima dell’estate si può procedere a un cambio di vaso; in estate può essere tenuta all’aperto, in posizione semi-ombreggiata irrigandola spesso.
Se si vogliono ottenere le “foglie” colorate, occorre mantenere le piante a un oscuramento prolungato: da settembre si riporta in casa in luogo con poca luce a temperature non inferiori ai 15-18 °C, per 8-9 settimane.

 

 

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