Anche se a gennaio la natura vive il suo periodo di riposo vegetativo, non bisogna trascurare la manutenzione e sono consigliate alcune pratiche di giardinaggio per garantirsi una fioritura rigogliosa in primavera

Le basse temperature e in molti casi lo strato di gelo e il manto di neve mantengono la natura in riposo assoluto, durante il quale sono sconsigliati interventi di qualsiasi genere. Fanno eccezione, comprensibilmente, le serre riscaldate che seguono un loro particolare ciclo vegetativo. Per il resto, passati i giorni di freddo intenso e di gelo si possono cominciare a potare le piante che hanno perso le foglie e che richiedono sfoltimento.

Inoltre verso la fine del mese si può procedere alla fertilizzazione con concimi organici. Se non piove per diversi giorni, nelle zone a clima mite è bene irrigare una volta alla settimana, scegliendo le ore più calde e avendo cura di utilizzare acqua non fredda. Nel caso in cui si profili un ritorno del gelo, è opportuno proteggere le piante più sensibili sistemandole in ambienti riparati oppure ricoprendole con un telo del tipo “tessuto non tessuto”.

Dopo ogni nevicata è bene scrollare la chioma di ogni pianta, anche di quelle robuste, in modo da far cadere la neve evitando così formazione di gelo e possibili rotture di rami.

A seconda delle condizioni meteo delle varie regioni, vanno in fioritura alcune specie tra cui ciclamini, primule, viole del pensiero, iberis, ginestre, mimose, nonché i frutti ornamentali del piracanta, del cotoneaster, delle rose, delle palme, dei corbezzoli, degli agrumi, del vischio e del pungitopo.

Sempre a seconda delle regioni, si raccolgono agrumi, cavoli, porri.

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