Personalità e tanta voglia di fare ancora meglio

Per produrre una birra IGA è necessario utilizzare il miglior mosto in circolazione. Lo sanno bene Giuseppe Luci e Matteo Billia, homebrewer militanti prima e oggi (da circa due anni) produttori di birra a tempo pieno, in quel di Calamandrana (At), in un territorio schiacciato tra Barbera e Moscato. Quella che è una terra di grandi cantine si sta dimostrando anche terreno fertile per i birrifici. Nel 2016 vi abbiamo parlato del bel progetto del birrificio Nicese. A pochi chilometri invece, scoperta del 2017, questo microbirrificio Sagrin (via G.Avalle 16 • tel. 346 8467628) che ha ha puntato sul moscato per farsi notare con la prima birra. E non uno qualsiasi ma quello straordinario di Romano Dogliotti di cui conosciamo bene i profumi inebrianti: Romano ogni anno si preoccupa di portare in redazione una cassetta delle uve dell’ultima vendemmia. E il loro profumo è già poesia.

Samos (dall’isola in cui il moscato è nato) è il nome scelto per la prima birra che è già indicativa di uno stile: profumi ben definiti, una buona pulizia al naso. Schiuma non eccessiva e moderatamente persistente, in bocca ha un corpo moderato e una freschezza che ritroveremo in tutti i campioni assaggiati e che rappresenta sicuramente il distintivo di Sagrin. Ha il pregio di essere una IGA bevibile a tutto pasto, che si sarebbe ben piazzata nella nostra degustazione estiva. Livertin è invece il nome di una Double Ipa, che rispetta la definizione. La nota amara, luppolata, è preponderante al gusto, sorretta però da un corpo già importante e una buona alcolicità. Al naso sono i profumi verdi, balsamici, a dominare la scena. T.Malefica è la belga, affinata sui lieviti per almeno due mesi, che mostra un naso complesso, mentre in bocca è leggermente abboccata, resa più viva da una nota acidula che si fa largo tra quelle più chiaramente maltate.

Interessante la linea beverina Bun Pat. E’ nata, anche commercialmente, come birra di più ampio mercato e si dimostra invece molto interessante, sia nella chiara sia nella rossa. Bella schiuma, profumi tenui di un naso pulito, bassa alcolicità e corpo medio. Un esperimento che merita di continuare come l’avventura di questo birrificio che ha l’indubbio pregio di mostrare una personalità, un proprio stile ben identificabile, in un ambiente - quello dei birrifici artigianali - sempre più affollato.

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