A base Nebbiolo, 1000 le bottiglie prodotte

Un nuovo Vermouth di Torino, a base Nebbiolo. È quello proposto da Sara Vezza, classe 1980, quinta generazione di contadini che coltivano vigne a Monforte d’Alba, in Langa. A 17 anni aveva le idee chiare: voleva fare la vignaiola. Detto, fatto. A 19 anni ha rilanciato l'azienda di famiglia. A 22, ha fatto la sua prima vendemmia. Neanche 1000 bottiglie. Oggi cura una proprietà di 11,5 ettari vitati a varietà autoctone, principalmente nebbiolo, barbera e il raro rossese bianco. Produce 100 mila bottiglie all’anno ed è certificata biologica. Ha fatto nuovi investimenti: 16 ettari a Murazzano dove Sara sta piantando Pinot Nero e Chardonnay per produrre Alta Langa, le bollicine piemontesi. Perché fare un vermouth? Lo racconta lei stessa. 
sara vezza.jpg"Questa storia inizia più di 30 anni fa. All’epoca avevo 8 anni e come ogni estate trascorrevo alcune settimane nella casa di campagna della mia nonna Maria al Podio, una piccola frazione nella pianura tra Bene Vagienna e Monforte. Il pomeriggio, dopo il consueto pisolino, lei si alzava  per preparare quella che chiamava ‘La Birra del Podio’. Mi mandava a prendere i bicchieri cesellati da Whisky nella credenza e lei miscelava ghiaccio, soda e Vermouth. E io ero ammessa a quel rituale e potevo berlo! Mi piaceva da morire: il sapore dolce e fresco si fondeva con il bitter dell’artemisia. Tenevo il bicchiere fra le mani e me lo godevo a piccoli sorsi per farlo durare di più!"
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1000 le bottiglie prodotte – la prima nell'agosto 2021 - frutto della collaborazione con The Spiritual Machine e Distilleria Magnoberta. Ambrato nel colore, con unghia dorata, dal bicchiere emerge un vermouth dai profumi cupi, di erbe e radici, con sbuffi agrumati. La sua impronta poderosa e peculiare è evidente anche al sorso, che spinge sulle componenti amare, ingentilite dalla vaniglia. Ma la scena se la prendono soprattutto l'arancia amara, le radici e la freschezza del cardamomo. Che sia nebbiolo il vino di base lo si intuisce dai tannini, che solleticano il palato, ma anche da un'acidità che rende vivo il sorso. Il finale è persistente ed elegante, di certo fascino.

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