Una pizza di qualità che piace ai fiorentini, in un quartiere etnico oltre Porta al Prato: napoletana nell’anima con grandi ingredienti

Giotto pittore conquistò una delle sue commesse più celebri - il ritratto di Papa Bonificio VIII - disegnando una semplice O. Giotto (pizzeria) invece conquista con un cerchio che ha nella semplicità della pizza napoletana il suo segreto. Niente gioco sugli impasti, niente fuochi d’artificio. Un disco di pasta, che di primo acchito lascia anche perplessi. La sfoglia è sottilissima e rischia quasi di attaccarsi al piatto caldo. Eppure basta un attimo, assaggiare un pezzo del cornicione, per capire che questa è una pizza seria. Non è una crosta, non è croccante, anzi è estremamente soffice, gonfio, buonissimo. Potresti cenare solo mangiando quello che in altre occasioni (sigh!) diventa lo scarto della pizza. Invece qui è eccellente e si esalta ancora di più grazie all’uso di un altro ingrediente semplicissimo ma fondamentale: il pomodoro. Giotto lavora tantissimo proprio sulla scelta della base rossa della napoletana: Sammarzano, Piennolo del Vesuvio, Datterino giallo, Fiascone. L’olio impiegato è uno: l’extravergine Fontana Lupo.
E la mozzarella? Anche qui la scelta è mirata: fiordilatte di Agerola come si confà a chi conosce la pizza napoletana e il suo profondo legame con i monti Lattari.
giotto-pizza porcini.jpgDicevamo semplicità: la lista delle pizze infatti non è infinita e si tratta soprattutto di variazioni su questo tema. Variazioni mirate, senza fuochi d’artificio. Per fortuna, perché altrimenti rischieresti di rovinare invece di aggiungere. Noi abbiamo scelto la pizza che porta il nome del locale: Giotto. Come topping anche la provola di Bufala e il provolone del Monaco, con qualche porcino. Stop.
pizza-porcini2.jpgMa avremmo voluto assaggiare anche la Pithecusa con il gioco tra i pomodori e l’aggiunta del Parmigiano Reggiano 24 mesi. O ancora Aenaria con il pesto al mortaio. In alternativa la montanara, una selezione di fritti napoletani oppure la formula degustazione con la possibilità di assaggiare pizze diverse per tutto il tavolo.

In accompagnamento qualche etichetta di vino e una selezione discreta di birre artigianali tra cui L’abusiva della Fattoria Dianella sulle colline di Vinci, ma ci sono anche le etichette più mainstream, perché la pizza - ci ricordano - è una tradizione popolare. Lo dimostrano il locale, semplice, la posizione in una traversa di un quartiere a forte trazione etnica e soprattutto il via vai continuo di persone, dai ragazzini che prendono la pizza take away al gruppo di amici dopo la palestra, ai fidanzati. Nel locale di via Veracini (ce n’è un secondo anche in centro, in zona Santa Maria Novella) si respira l’atmosfera della pizza napoletana come pizza nata sulla strada, la sua anima meno fighetta (passateci il termine) ma altrettanto buona. Un indirizzo da tenere a mente per chi passa da Firenze, che piacerà a tutta la famiglia. Giotto punta sempre sulla O. Prenotare per tempo.
giotto-interno.jpgIl forno a vista della pizzeria

Pizzeria Giotto

Via F. Veracini, 22
Firenze
Tel. 055 332332
https://www.pizzeriagiotto.it/#/home

Foto d’apertura e del locale da Fb @GiottoPizzeriaBistrot

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