Un litro costerà 14 centesimi in più

L'esplosione dei prezzi dei combustibili e delle materie prime minaccia anche il settore lattiero caseario italiano. Un grido di aiuto che si leva dall'intera filiera agroalimentare, colpita da un'emergenza che sta facendo sentire tutta la sua gravità anche in Veneto, in cui la situazione è particolarmente difficile per le produzioni di qualità, ovvero quei prodotti tipici che da secoli arrivano sulle tavole dei consumatori. 

Emblematico il caso di Latteria Soligo che, da circa 140 anni, opera grazie al lavoro dei soci produttori di latte: le materie prime per l'alimentazione animale (mais e soia) sono aumentate del 50%, il prezzo del gas naturale è salito addirittura del 500% (un caseificio della latteria sociale da un costo di 25mila al mese è arrivato a 125mila) e l'energia elettrica è più che raddoppiata (la bolletta elettrica di Latteria Soligo è passata dai 36mila di gennaio 2021 agli 80mila di gennaio 2022). Quindi tra i maggiori costi in stalla ed in caseificio una filiera di prodotto, come la Latteria Soligo, deve affrontare il mercato con una maggiorazione costo di quasi 14 centesimi per litro di latte lavorato.

Sul tema è intervenuta anche l’Assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Enrica Onorati“A seguito dell’ultima riunione della Commissione Politiche Agricole, di intesa con le altre Regioni, ho scritto al coordinatore Federico Caner per chiedere il coinvolgimento del ministro Patuanelli  sul tema del prezzo del latte, legato a dinamiche di mercato che non attengono alle competenze delle singole Regioni, al fine di istituire un tavolo nazionale ad hoc. Nei mesi scorsi, infatti, le istituzioni, le organizzazioni di rappresentanza e il mondo produttivo hanno manifestato apprezzamento per la sottoscrizione dell’accordo di sostegno, da parte del Ministro, alla filiera lattiero-casearia con il riconoscimento di un prezzo più equo al latte conferito dalle stalle”.

"Ho ritenuto pertanto necessario – conclude nella nota Onorati – coinvolgere la Commissione Politiche Agricole per  approfondire e chiarire il prezzo e il valore di un prodotto che non può vedere il sottocosto gravare solo sulle aziende che hanno già pesantemente ristrutturato, esponendosi finanziariamente per implementare tecnologie e investimenti, aumentando anche del 50% la loro produzione e surrogando gran parte di quella abbandonata dalle piccole aziende. E’ necessario infatti che la questione venga affrontata al più presto insieme ai colleghi e al Ministero per ragionare insieme su misure nazionali in grado di risolvere l’annoso problema delle remunerazioni sempre più esigue al settore lattiero-caseario”.

FONTE: ILTEMPO.IT e TUSCIAWEB

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