Emergenza Covid, Grana Padano dona 1,2 milioni di euro
di formaggio agli indigenti

Il Consorzio di Tutela del Grana Padano, durante le festività pasquali, sarà ancora più vicino alle famiglie italiane in difficoltà a causa dell’attuale emergenza sanitaria, 130mila kg di formaggio Grana Padano DOP, per un valore indicativo di circa 1,2 milioni di euro, saranno donati ad una rete di Onlus presenti sul territorio di produzione, che si occupano di sostegno alla persona e alla famiglia.
Tale azione integra così a livello locale l’impegno di Agea su scala nazionale che, attraverso l’asta Agea-indigenti, andata in aggiudicazione in questi giorni, distribuirà alle famiglie più bisognose, sempre per tramite della rete italiana di Onlus, un quantitativo del valore di diversi milioni di euro.
presidente-ok.jpgStefano Berni, Direttore Consorzio Grana Padano“Con questa donazione extra continua l’impegno sociale del Consorzio a favore della collettività colpita dall’emergenza sanitaria”.
Con queste parole Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano, annuncia la donazione extra di Grana Padano, il formaggio DOP più consumato al mondo, a favore di numerose Onlus del territorio di produzione che non sono direttamente beneficiarie del bando Agea-Indigenti, ma che il Consorzio si impegna ad aiutare per far fronte in modo capillare alle richieste di aiuto dei ‘nuovi poveri’ creati dalla pandemia.

Non è la prima volta che il Consorzio di Tutela del Grana Padano si mobilita a sostegno dell’emergenza da Covid-19. Risale ad un anno fa la prima donazione di un 1 milione di euro per l’acquisto di strumentazione sanitaria a favore della sanità della zona DOP del Grana Padano in difficoltà nella lotta al virus. La solidarietà del Consorzio è proseguita, ed è tutt’ora in corso, con l’omaggio di una confezione di Grana Padano DOP a tutti i donatori di plasma autoimmune dell’ASST di Mantova.
“Questa azione continua l’impegno sociale a favore della collettività da parte del Consorzio Grana Padano, per andare incontro alle nuove fragilità causate da questa grave crisi sanitaria - conclude il direttore Berni - sperando che in futuro tali gesti di generosità non abbiano più necessità di essere attivati e che le persone più fragili possano ritrovare lavoro e risorse utili al proprio sostentamento”.

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