A Garbagnate Milanese, a La Baita dei sapori del Sud, pizze d’autore e Campania e Puglia nel piatto

«Non ti paragonare mai a nessuno, tieni sempre la testa ben alta e ricorda: non sei né migliore né peggiore, semplicemente sei tu e questo nessuno lo può superare».

Questa massima è la sintesi della filosofia di vita di Cristian Romano, giovane pizzaiolo, che in realtà “migliore” lo è, nel senso che fa parte dei giovani fuoriclasse che non solo sono grandi, ma in realtà son veri artisti di quella specialità simbolo della nostra Italia che è la pizza.

Gabriele Pica, sommelier di razza già al sommo Lume di Luigi Taglienti e ora in quel di Dubai, con “maestro” Cipriani, ci aveva parlato di un suo coetaneo, a suo avviso, vero talento della pizza tricolore.

Nella nostra incessante ricerca delle pizze con la P maiuscola, eccoci subito da lui. Il suo “palcoscenico” la pizzeria ristorante La Baita dei sapori del Sud (via Peloritana 56 – tel. 3421899092) a Garbagnate Milanese. A pochi minuti dall’uscita dell’A4 di Lainate, e a due passi dal Museo Alfa Romeo e dall’immenso centro commerciale Il Centro di Arese, il locale è dove non te lo aspetti, sul lato nascosto, di uno stabile che sulla via principale ospita la stazione di rifornimento Esso. Vedi le pompe di benzina, in fondo sulla destra, con scritta bianca su sfondo nero, su un piccolo cartello, alto, sull’angolo, l’insegna, giri a destra e sei arrivato. Benvenuti al Sud.

All’interno, atmosfera gioiosa e arredi che dichiarano subito le due anime del locale, con la Campania (e Napoli, in particolare) che è celebrata da immagini di Totò, Sofia Loren, sciarpa e casacca azzurre della squadra che è sinonimo di Maradona, e la Puglia, che viene evocata da riproduzioni di trulli, ceramiche e specialità della regione. In menu il racconto di queste due terre del Sud, con la pizza che è proposta in versione verace napoletana, e le specialità della cucina che danno voce a sapori e profumi pugliesi.

Poiché qui opera un grande della pizza italiana, Cristian Romano, del suo repertorio vi suggeriamo di assaggiare le classiche, ma straordinarie Marinara, Margherita, Verace e Napoletana, piuttosto che le sue geniali Oro del Vesuvio (con fior di latte di Agerola, pomodorino giallo, alici di Cetara olive e olio Evo) o La Baita (con pomodoro San Marzano Dop, Bufala a freddo, alici di Cetara e pomodori del Piennolo Dop).

Poi avanti con le golosità della cucina, scegliendo tra burrata di Andria, purè di fave e cicoria, orecchiette cime di rapa, tiella riso patate e cozze, pasticceria pugliese. Con una porzione di tiramisù della casa o di pastiera napoletana, chiuderete una sosta che vi avrà fatto vivere qualche ore tra Vesuvio e Gargano!

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