Dalla reinterpretazione del panettone milanese alla colomba
Quando saremo a tavola per Pasqua, tra un brindisi e una fetta di colomba, potremmo fare un piccolo gioco da veri intenditori per verificare la qualità artigianale del lievitato che abbiamo acquistato. Ogni colomba viene cotta dentro stampi di carta chiamati pirottini: se all’incirca alla base del pirottino che avvolge il nostro lievitato ci sono dei buchi allora il prodotto è stato fatto a regola d’arte! Questi fori sono il segno dei lunghi aghi che trafiggono l’impasto per mantenerlo a testa in giù durante la fase di raffreddamento che può durare anche 12 ore (non tutte le marche lo fanno!). Una tecnica che permette al burro di distribuirsi perfettamente e garantisce una colomba soffice, dal caratteristico profumo inebriante, con le tradizionali note di arancia candita, miele, vaniglia e burro fresco di latteria.
Certo, se parliamo di lievitati d’autore, il nome Galup emerge con autorevolezza. Fondata nel 1922 a Pinerolo da Pietro Ferrua, questa storica azienda piemontese è riuscita a reinterpretare la ricetta del panettone milanese, dando vita a quello che diventerà una nuova eccellenza artigianale, con la caratteristica glassa a base di nocciola delle Langhe.
E dopo il successo del panettone, Galup ha fatto il bis proponendo (dalla fine degli anni ’40) un altro grande classico della pasticceria italiana: la colomba. Già negli anni '30, la qualità e l'originalità del panettone Galup – parola che in dialetto piemontese significa goloso, prelibato – valgono all'azienda il prestigioso titolo di "Fornitore della Real Casa". Superate le difficoltà della Seconda Guerra mondiale, negli anni '60 e '70 il marchio raggiunge il massimo della popolarità cui contribuiscono – oltre all’alta qualità e alla bontà riconosciuta dei suoi prodotti – testimonial come Fausto Coppi, il Presidente Luigi Einaudi (nativo di Dogliani) e i caroselli del grande Macario. In questo periodo Galup inizia anche a esportare all’estero, portando la tradizione italiana oltre i confini nazionali. Dopo la fase critica degli anni ’90, segnati da difficoltà economiche che mettono a rischio l’azienda, nel 2014 comincia il rilancio, propiziato dall’arrivo di nuovi investitori locali, decisi a ritornare ai fasti di un tempo puntando su qualità, innovazione e rispetto della tradizione.
Ed è proprio la capacità di rinnovarsi senza tradire le radici storiche a rendere Galup un marchio davvero unico. A cominciare dai suoi panettoni, nelle tre varianti: il Panettone Milano, senza glassa e dalla forma bassa, rispecchia la versione classica lombarda con un impasto soffice arricchito da uvetta e scorze d'arancia candite. Il Panettone Tradizionale riprende la celebre intuizione di Ferrua: una glassa alle nocciole con mandorle intere e granella di zucchero, regalando una croccantezza inconfondibile. Infine, il Gran Galup rappresenta la massima espressione della qualità dell’azienda, con una copertura alle nocciole e mandorle, arricchita da granella di zucchero, e un impasto profumato e morbido.
Un marchio storico che guarda al futuro
Nel 2022, per il suo centesimo anniversario, Galup è stata inserita nell'Albo Speciale dei Marchi Storici dal Ministero dello Sviluppo Economico. Un riconoscimento ben meritato per quella che è oggi una vera e propria icona del made in Italy nel mondo. Chi sceglie Galup non compra solo un dolce, ma porta con sé un pezzo di storia, fatto di passione, qualità e tradizione. Ed è proprio questo che rende ogni morso un viaggio tra sapori e ricordi che attraversano il tempo, portando con sé l’eredità di un’eccellenza italiana senza eguali. Che sia Natale o Pasqua, il panettone e la colomba Galup mantengono vivo il piacere di un rito che sa di famiglia, condivisione e autenticità.