Gli assaggi dei vini dello staff del Golosario prima di Golosaria Monferrato 2025

Prendiamola come un anticipo di Golosaria Monferrato questa degustazione. Al castello di Casale Monferrato ci saranno 100 etichette in enoteca e oltre 30 produttori presenti col banco di assaggio. Ma se andate a vedere il programma, tutto il vino di Golosaria è anche in altri cinque luoghi, soprattutto domenica.

MURATORI - Adro (Bs)


La cantina Muratori rappresenta un connubio tra tradizione e innovazione in Franciacorta, offrendo esperienze autentiche immerse nella natura e in una viticoltura sostenibile. Ogni attività, dal tour alla scoperta del Metodo Franciacorta agli eventi esclusivi, è pensata per trasmettere la qualità e il legame con il territorio. La produzione si distingue per l'eccellenza, con etichette premiate come il Franciacorta Brut “Simbiotico”, primo biologico dell’azienda, premiato come nostro Top Hundred nel 2017.
Il Franciacorta Brut ha colore oro e naso verde, di cedro e idrocarburi. In bocca è altrettanto elegante, con un retrogusto fine, cremoso che lascia note di miele. Il Franciacorta Brut "Simbiotico", anch'esso color oro, presenta un naso che "champagneggia" con speziature evidenti e sentori di foglie bagnate. In bocca ha corpo, giusta acidità che si prolunga nel sorso. Il Franciacorta Blanc de Blancs Dosaggio Zero, paglierino chiaro, ha un naso decisamente intrigante con un mix di erbe aromatiche dov’è l’origano a emergere. In bocca si dimostra fine ed elegante. Il Franciacorta Brut Satèn vira su note di miele e lieviti al naso. In bocca è equilibrato, setoso, con un'acidità portante che resta a lungo e una nota sapida capace di innescare un piacevole contrasto con il miele. Il Franciacorta Blanc de Noirs Dosaggio Zero “Cisiolo” profuma di erba bagnata, spezie e miele di castagno. La bolla è molto ricca, il sorso avvolgente e la freschezza persistente. Una selezione in cui è difficile scegliere la migliore, considerando anche il Franciacorta Brut Millesimato “Millè” 2020, che conquista con un naso dolce, di frutta esotica con una speziatura marcata e intensa. In bocca raggiunge livelli di perfezione: la bollicina è fine e cremosa, il sorso è equilibrato, disteso, con acidità diffusa. Grandissime bottiglie!
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LA TORDERA - Vidor (Tv)


La Tordera è una storia di coraggio e radici profonde, iniziata nel 1918 quando nonno Giuseppe scelse di restare a Valdobbiadene e piantare un vigneto con filari ordinati, un approccio innovativo per l'epoca. Quel vigneto, che ancora oggi custodisce ceppi ultracentenari, ha resistito alle guerre e ha visto il figlio Pietro, negli anni '60, investire nel Cartizze e, negli anni '90, portare la viticoltura anche in pianura. Oggi, con i nipoti Paolo e Renato, La Tordera continua a esprimere la passione per il Prosecco tramandata da quattro generazioni.

Il Valdobbiadene Prosecco Superiore Cartizze Dry è un esempio eccellente di questo cru. Di colore paglierino chiaro ha bollicine ricche e persistenti. Il naso è floreale, delicato, con note di mela e cedro. In bocca offre la parte migliore: il sorso risulta cremoso, con un’acidità finissima e un finale leggermente sapido che gioca con gli zuccheri residui del dry. Il Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive di Guia Extra Brut "Otreval" è una ulteriore conferma della stoffa di questa cantina. Il naso è meno dolce e più agrumato (mandarino) e minerale. In bocca è il sorso è secco, leggermente amaricante, con buona acidità. Un Prosecco di carattere e con una personalità forte che lo proietta tra i metodo charmat più interessanti sulla scena internazionale.
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MASO THALER - Montagna (Bz)


Nel 2004, Nino Motta ha realizzato il sogno di trasferirsi da Roma in Alto Adige, dando vita a Maso Thaler su tre ettari e mezzo di vigneti terrazzati e con forti pendenze. Con il supporto dei figli, l'azienda ha visto una crescita significativa e oggi vanta tra le sue etichette i grandi classici della viticoltura altoatesina, tra cui spicca l'Alto Adige Pinot Nero (la bassa atesina dove si trovano Montagna e Mazzon rappresentano l’area più vocata al pinot nero nell’intera regione), Top Hundred già nel 2013. 
Il Vigneti delle Dolomiti Manzoni Bianco 2023 fa sentire nettamente la parentela con le aromaticità del sauvignon, in un naso che profuma di alloro e mentuccia; in bocca è il sorso è sottile, con un'acidità che si impone. Una sensazione, quest’ultima, che sembra percorrere l’assaggio di tutti i bianchi di questa cantina: naso fine, elegante e sorso sottile. Lo conferma l’Alto Adige SudTirol Chardonnay 2023, con la parte mentolata che sostituisce la frutta. L'Alto Adige SudTirol Sauvignon 2023, che lascia andare bosso ed erbe aromatiche. L'Alto Adige SudTirol Gewürztraminer 2023 presenta un naso dolce di fiori d'arancio come ci si aspetta da questo vitigno. In bocca ha pienezza e stoffa elegante. Due gli assaggi tra i rossi. L’Alto Adige Sudtirol Pinot Nero 2022, di colore rubino brillante, si fa immediatamente notare con i profumi di affumicatura e polvere da sparo con una speziatura marcata che si appoggia a un sorso immediato, fine, fresco. Un Pinot Noir quasi da pesce. L'Alto Adige Sudtirol Pinot Nero "Riserva 680" 2020 invece al naso si allarga con profumi di confettura di piccoli frutti e spezie dolci. In bocca cresce decisamente, il sorso tannico ed equilibrato, l’acidità distesa ne fanno il parente più prossimo del Top Hundred di qualche anno fa.
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TENUTA DI SESTA - Montalcino (Si)


Dal 1995, Giovanni Ciacci guida questa storica tenuta situata nella parte meridionale di Montalcino, oggi affiancato dai figli Andrea e Francesca. La proprietà si estende per circa 200 ettari, di cui 30 a vigneto, in una posizione riparata dai venti freddi ma aperta alle correnti calde maremmane. Il Brunello di Montalcino è il fiore all'occhiello della tenuta, già nostro Top Hundred nel 2007. Anche questa volta non si smentisce:
 il Brunello di Montalcino 2020 ha un naso profondo ed elegante con note di sottobosco, foglie bagnate e tabacco. In bocca è pieno, setoso, armonico e lunghissimo. Un calice straordinario. Il Brunello di Montalcino "Costa di Monte" 2020, pur rappresentando sulla carta un upgrade, incide meno. Il naso cambia completamente: la spaziatura si accompagna a note selvatiche, di foglia bagnata e pelliccia, che necessitano di tempo per aprirsi. In bocca è un vino potente, decisamente tannico, ma senza la freschezza (e la finezza) del campione precedente.
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TENUTA SANTA VENERE - Castrovillari (Cs)


"Akra", dal greco "sommità", indicava per gli antichi il punto più alto e il centro pulsante di vita. Questo nome, antico toponimo della città di Acri, riflette la posizione e le caratteristiche della Tenuta Santa Venere, situata a ridosso del Pollino, in un microclima ideale per la viticoltura. Dove un tempo c'erano frutteti, oggi si estende una grande vigna su terrazzamenti, coltivata con aglianico, pecorello e moscato lavorati secondo le direttive di un genio come l’enologo Fabio Mecca.

Il Terre di Cosenza Pecorello “Akra” 2024, seppur giovanissimo, è già grande: di colore oro, al naso è invitante con una trama di miele e origano. In bocca raggiunge l’akra: leggermente amaricante, fresco, avvolgente e morbido. Il Terre di Cosenza Rosato "Akra" 2024, di colore corallo brillante (molto bello), ha un naso di grande finezza. Ci sono le note floreali, di rosa, che evocano le pastiglie di zucchero dell’infanzia, la cipria. Una finezza antica che introduce un sorso morbido, elegante ed equilibrato. Il Terre di Cosenza Aglianico “Akra” 2021 è di colore pieno e impenetrabile, invece, punta sul muscolo: ha naso complesso, tannino ma non graffia.
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RABINO LUIGI - Canale (Cn)


Modernizzata da Luigi Rabino, anche fondatore del Coalvi (Consorzio Tutela Razza Piemontese), l'azienda è oggi guidata dal figlio Paolo, enologo, e dalla moglie Adelaide. La produzione vinicola iniziò a metà '800 quando Antonio Rabino decise di vinificare le uve di proprietà. Oggi, con 25 ettari di vigneto, produce etichette rappresentative dell’areale, nel rispetto della biodiversità e con un ciclo di autoproduzione sostenibile.

Il Roero Arneis “GioCa” 2023, di colore oro, con profumi di pera Williams e pesca. In bocca è morbido, quasi setoso e molto equilibrato. La Barbera d'Alba Superiore "La Ciapa” 2021 è rubino intenso e impenetrabile, con note di confettura, frutta sotto spirito e viola; è pieno, elegante e pregnante. Il Roero "Docet Ducit" 2021 ha un naso che in bocca si rivela pieno, tannico e decisamente speziato.
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VIGNA DEI MASTRI - Costigliole d’Asti (At)


Vigne dei Mastri si estende per cinque ettari a Costigliole d’Asti, terra di confine tra Langhe e Monferrato. A 400 metri s.l.m. quest’azienda fondata vent’anni fa da Daniele Comba e Paola Rapetto e oggi condotta secondo la stessa filosofia da Giorgia Zentilin e dal marito Felice, coltiva barbera, riesling renano, albarossa, viognier e merlot. La filosofia aziendale pone grande attenzione all'ambiente, come dimostra la nuova cantina scavata nella collina e alimentata da geotermia ed energia solare. Non li conoscevamo ancora e sono stati una gran bella sorpresa che avremo il piacere di ritrovare a Golosaria Monferrato. 

Il Brut MC Millesimato "Daniel VIII" 2018 è un curioso (e riuscito) metodo classico da uve barbera. Ha una speziatura molto intensa, con note floreali marcate, di narciso, e una parte minerale, salata, che evoca l’acciuga. In bocca è secco, fresco, pregnante. La Barbera d'Asti Superiore “Superba” 2020, rubino brillante, ha un naso molto fine e profondo che lascia emergere la rosa tipica della Barbera. In bocca è piena, equilibrata, con l’ acidità ficcante che ci aspetteremmo. La Barbera d'Asti Superiore “Galileo” 2019 ha un colore più consistente e fitto. Il naso tira fuori l’anima più terrosa, ematica, con un'acidità che si sviluppa sul finale e una freschezza balsamica che si esprime appieno in bocca.
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CIGLIANO DI SOPRA - San Casciano in Val di Pesa (Fi)


Fattoria Cigliano di Sopra si trova nella parte più a Nord del Chianti Classico. Dei trentadue ettari, 7 sono vitati e 17 dedicati a oliveti, mentre il resto è parco e bosco. La storica Villa è abitata dai proprietari, che custodiscono con dedizione il complesso storico che risale alla potente famiglia dei Barbi. Ci sono piaciute entrambe le etichette con una predilezione (netta) per il Chianti Classico 2023 che offre sentori di piccoli frutti ma anche cuoio e pellame. In bocca è pieno, equilibrato, fresco, piacevolmente tannico, con un ritorno nel retrogusto della mammola. Il Chianti Classico Riserva 2022 ha naso più ampio, esuberante del precedente ma meno franco. In bocca allo stesso modo cresce l’intensità, il tannino si fa più ruvido, in un sorso meno compiuto del precedente.
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altri assaggi

Infine una carrellata di singoli assaggi che meritano attenzione. Le Pignole, che abbiamo già descritto nella scorsa degustazione, vanta anche un ottimo brut, lo spumante "Don Mario" nostro Top Hundred storico 2024. Ancora una volta non si smentisce: paglierino chiaro, ha un naso intenso e teso di pera. In bocca è pieno, con un'acidità elegante e una chiusura leggermente sapida.
Don-Mario-Pignole copia.jpgQuindi il Provincia di Pavia Rosso "Foresto" 2023 di Acà, realtà basata sull’agricoltura rigenerativa nata nel 2021 a Montù Beccaria. Una prima etichetta, questo Foresto 2023, da vigne vecchie di barbera (al 90%) e merlot (10%). Il naso è caldo, con note di inchiostro e qualche cenno balsamico. In bocca però sa emozionare con un sorso tannico, pieno, sugoso, che lascia nel retrogusto un piacevole sentore di prugna. Se questo è il debutto, possiamo aspettarcene delle belle!
foresto.jpgQuindi Cavalier Bartolomeo di Castiglione Falleto (Cn): abbiamo assaggiato il Langhe Nebbiolo "Trassa" 2022 tenendo i Barolo per la finale dei Top Hundred. Basta questo vino per rendersi conto della grandezza di questa cantina. Il Nebbiolo è da manuale: ha un colore con unghia aranciata, sentori di viola e liquirizia. Decisamente iconico, in bocca è equilibrato, fine e con giusta tannicità.
cavalier bartolomeo.jpgChiudiamo con un altro bel vino solitamente considerato nelle seconde linee (come il nebbiolo per le aziende di Barolo) ovvero il Rosso di Montalcino. Il 2023 dell’azienda agricola Fornacina di Montalcino (Si) ci conferma che oggi anche i Rossi di Montalcino sono da tener d’occhio: da applausi questo campione con naso caldo, di ribes e terra. In bocca è avvolgente, con un bel tannino.

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