È il locale innovativo di Andrea Muccioli e Franco Aliberti

Si chiama Evviva il locale che Andrea Muccioli e Franco Aliberti hanno aperto in centro Riccione proprio di fianco al Grand Hotel. Un appassionato di cucina e di cose buone e un cuoco giovane e già solido, si sono rimessi insieme per concentrare lì tutta la loro spinta creativa. La storia di questo locale viene raccontata sui muri con frasi brevi: è una storia di amicizia, di leggerezza e di sostenibilità. I menu, solo per fare un esempio, sono fotocopie messe sopra ai menu di ristoranti celebri di tutto il mondo, mentre la carta dei vini che porgono (davvero interessante, con diversi biologici e biodinamici) è dentro alle pagine della mitica rivista di Veronelli, l'Etichetta.

Entri e rimani colpito dall'informalità, dal color bianco latte dei legni e delle pareti, con il bancone fonte cucina che ha 8 posti e i due tavoli (da cinque ciascuno) sempre a vista cotture, dove ci sono quattro ragazzi che compongono i piatti secondo i dettami di Franco Aliberti. Anche il caffè te lo fanno al tavolo, sul momento, con un'ingegnosa macchina che traduce gli effetti della napoletana. E ti spiegano ogni piatto, ogni materia prima, che compone quei piatti ingegnosi e pieni di sapore. Al piano di sopra c'è una saletta più raccolta; poi c'è lo spazio per le colazioni sublimi (Franco Aliberti è un pasticciere) e una show room di prodotti. Nel giardino spicca l'orto, e presto ci saranno i tavolini, ma dall'estate si affaccerà anche un winebar innovativo e un'osteria dedicata alla carne. Insomma una piazza dedicata al gusto, all'ombra del celebre hotel, che già ingloba un bar e una gelateria.

Come è andata? Benissimo, anche i prezzi sono sostenibili come tutto il resto. Ora, nel menu i piatti sono messi senza una precisa sequenza di portata. Sono pezzi unici come la pappa al pomodoro con ricotta di bufala, l'insalata di mare con spigola alici lumachine e germogli. In una tazza ti servono l'uovo con ricotta di bufala, tè nero e pane all'orzo. È un primo piatto eccellente pasta e patate con variazione di polpette di agnello, mentre gli spaghetti al pomodoro hanno la variazione del crudo di pesce. Dalla riseria San Massimo ecco un Carnaroli con sgombro mandorle, agrumi e cipolla rossa, davvero ben fatto. Eccezionale la coda di rospo con gruè di cacao, lardo, fave, indivia e aceto di miele, e naturalmente la carne cruda di manzo di Cazzamali. In stagione a noi sono toccati i soavi ravioli di asparagi con mozzarella di bufala pomodori datterini zabaione e mandorla amara che tiri su con un cucchiaio quasi come una mousse. Infine il filetto di mora romagnola con mele zafferano e curry.

Un capitolo a parte riguarda i dolci. E qui tenevi forte: “Cioccolato bianco” è con cioccolato cotto, pere, biscotto integrale e pelle di pollo caramellata. Eccezionale. Il dolce preferito, da chi scrive è stato il Pralinato con mandorle e nocciole, caffè, caramello cremoso al gruè di cacao. Classico il Millefoglie con lamponi; molto concettuale (e buono) un dolce denominato Il Campo con patate alla camomilla, cremoso al forno, riso nero e mandorle. Si chiude con Mela, che viene speziata con aggiunta di pere, pepe e biscotto croccante. Che dire? È un'esperienza, un'entusiasmante esperienza e tutti i piatti sono serviti in porzione assaggio e in porzione “mangio”, con due prezzi differenti. Bravi, geniali e giusti! Ci torneremo!

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