Una cucina fusion originale e ben fatta nei pressi dei Giardini Reali

A Torino un locale di cui si parla molto, Dora In poi (via Catania, 21 – tel. 0112409962) che sta in zona Regio Parco, vicino al fiume Dora (da cui il nome).

È un locale dall’arredamento minimal con una cucina fusion che ha una sua originalità, oltre a una buona esecuzione. Lo ha concepito Alfredo Gerbina con Daria Baradel e altri due amici seguendo contaminazioni di altri paesi, in particolare Asia e Sud America.

Così il menu si divide in Crudi (battuta al coltello di Fassone, alghe wakame, parmigiano e sesamo; sashimi del giorno, topinambur, nocciola, arancia amara e wasabi; misticanza di erbe, foglie e semi) e marinati (ceviche del Perù, tropea marinata, tabasco, leechy e carciofi; “fogli” di piovra alla soia balsamica, patate verdi e olive Nolche; salmone split; passata di zucca e mango, riso nero e belga brasata al sake).

Quindi seguono i piatti caldi che annoverano due cotture di tofu crunch bread alle castagne, cocco e spinacino; “Dim-sum” alla piemontese (ovvero i ravioli al vapore cinesi qui proposti con un ripieno di arrosto); risotto pera giapponese e bottarga di muggine; pescato cotto a bassa temperatura e verdurine speziate; calamaro Sicilia, crema di broccolo, lime e bacon croccante; carré di agnello, datteri, tè verde e vegetali.

Tre assaggi di dolci con tarte tatin ai cachi e panna acida, Mont Blanc e tupig filippino in foglio di banano. E tanta voglia di ritornare. Ben impostata la selezione dei vini.

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