Gli assaggi che hanno sfidato il caldo con un viaggio dal nord al sud dell'Italia
Leggete attentamente i nostri assaggi che hanno sfidato il caldo, portandoci in quella dimensione pacificante che sa offrire il vino, quando arriva la sera. In questa sessione, il viaggio è stato proprio lungo l’intero Stivale: dalla Vallée alla Sicilia, con colpi di scena davvero entusiasmanti.
LA SOURCE - Saint-Pierre (AO)
Stefano Celi è l'anima di questa azienda che rappresenta un modello di enoturismo di qualità in Valle d'Aosta. Nei suoi nove ettari di vigneti, situati tra i 600 e i 900 metri di altitudine in zone di viticoltura eroica, coltiva con la consulenza dell'enologo piemontese Mario Ronco sia vitigni autoctoni che internazionali. Una produzione di circa 40.000 bottiglie che ha già visto il Torrette Superieur premiato Top Hundred nel 2011. E in questa tornata di assaggi sarà ancora una volta questo vino a risultare il più convincente. Il Vallée d’Aoste Torrette Superiore 2020 è rubino carico, con un naso intenso e pieno di mora e rabarbaro; al palato è succoso e disteso. Piacevole sorpresa anche il Vallée d’Aoste Cornalin 2019: si presenta granato, con profumi fini e ampi di sottobosco e foglie bagnate. In bocca è sottile, con un finale speziato. Interessante l’interpretazione d’alta quota del Vallée d’Aoste Syrah 2017: un colore rubino, sentori di prugna in confettura e un sorso pieno, di buona acidità e molto equilibrato.
TALESTRI - Lavagno (VR)
L'azienda Talestri è situata a Lavagno in provincia di Verona un areale che, negli ultimi assaggi, si sta confermando di grande valore. Qui le sorelle Marcato - al secolo Anna, Lisa e Francesca - continuano il lavoro del padre dando la loro personale impronta all’azienda che non per niente ha assunto il nome della regina delle Amazzoni, Talestri per l’appunto, simbolo di forza e determinazione tutta femminile.
Partiamo dagli assaggi con un ottimo Valpolicella Superiore 2022. Ha un colore rubino brillante e un naso di fragola e pesca al vino, con una buona mineralità. In bocca mostra un ottimo equilibrio, la giusta acidità, finezza e un corpo sottile. Ci piace anche l’interpretazione moderna dell’Amarone della Valpolicella 2016 dal bel colore rubino intenso, con un naso di cipria ed erbe aromatiche, quasi balsamiche. Al palato è piacevole, con una bella freschezza che dona brio a un sorso di buon equilibrio. Decisamente coerente con il terroir di Lavagno, che ogni volta riesce ad entusiasmarci.
PODERI VAIOT - Montà d’Alba (CN)
Immersa nello spettacolare paesaggio delle Rocche del Roero, ai piedi del suggestivo Santuario dei Piloni di Montà d'Alba, Poderi Vaiot è una cantina a conduzione familiare guidata da quattro generazioni dalla famiglia Casetta. La loro filosofia è quella di seguire ogni fase, dalla vigna alla bottiglia, con l'obiettivo di raccontare l'anima di un territorio che si può apprezzare attraverso passeggiate tra i vigneti e tra gli assaggi dei loro vini più rappresentativi come Roero Arneis, Roero Riserva e Alta Langa.
L' Alta Langa MC “Val del Moro” 2021 che già si era distinto nella degustazione a Torino, si mostra di colore paglierino chiaro; al naso è fine e delicato, con note di pesca e lievi sentori di idrocarburi, mentre in bocca spicca per l'acidità e una nota amaricante. Il Roero Arneis “Franco” 2024 è di colore paglierino, con un profumo fine e intenso di pera e melone; al palato è pieno, con un'acidità incisiva sul finale. Chiude in grande la teoria di assaggi il Roero Riserva “Pierin” 2021, dal colore rubino tendente al granato, che offre un naso leggermente ematico con note di rabarbaro e ortica e un sorso fresco, di bella acidità e giusta tannicità.
Davvero bravi questi Casetta, che meritano d’essere conosciuti di più. La franchezza dei loro vini ci ha davvero colpito.
FRATELLI SAVIGLIANO - Diano d’Alba (CN)
L'azienda dei Fratelli Savigliano è un solido riferimento a Diano d'Alba, nel cuore delle Langhe. E noi li conosciamo da 40 anni. La loro storia è radicata nella frazione Valle Talloria, dove la famiglia porta avanti una viticoltura molto legata alla tradizione. Non è un caso che la produzione si focalizza sui grandi vini autoctoni, primo tra tutti il Dolcetto di Diano d'Alba, che rappresenta ancora oggi il vino dell’orgoglio territoriale.
Partiamo quindi dal Dolcetto di Diano D’Alba Superiore “Sorì del Sot” 2023 che si presenta con un colore rubino brillante e unghia violacea. Al naso emergono note alcoliche, ciliegia e mandorla. In bocca è un Dolcetto di Diano da manuale, con acidità spiccata e tannino per un sorso di pura fragranza. Grandissimo, come lo conoscevamo. Altrettanto di valore il Nebbiolo d’Alba Superiore 2023, dal classico colore rubino con unghia granato. Il naso è intrigante, complesso, di china, grafite e piccoli frutti. Al palato ci è piaciuto molto grazie al sorso di puro equilibrio, con un tannino ben integrato.
LANARI - Ancona (AN)
Guidata con passione da Luca Lanari, figlio del fondatore Leandro, questa realtà a conduzione familiare opera all'interno del Parco Naturale del Monte Conero. I 13 ettari di proprietà, di cui 8 vitati, sono gestiti con un approccio artigianale in ogni fase, dalla vigna alla cantina, dove Luca si avvale della consulenza dell'enologo Roberto Potentini, che resta un grande.
Il Rosso Conero 2023 è intenso sia nel colore che al naso, con profumi di rabarbaro e anice. La bocca è piena, avvolgente, calda e succulenta. Esaltante. Certo il Conero Riserva “Fibbio”, già premiato nel 2010 come Top Hundred con l’annata 2006, a quindici anni di distanza stupisce con questo 2021 che si presenta con un colore fitto, impenetrabile, tendente al viola e un naso intenso di viola e polvere da sparo. Al palato il frutto è protagonista, in un sorso solido che non rinuncia al velluto. Ci piace tuttavia sottolineare la piacevolezza immediata che abbiamo provato col Rosso Conero 2023.
MARIA PIA CASTELLI - Monte Urano (FM)
Fondata nel 1999 da Maria Pia Castelli ed Enrico Bartoletti e oggi gestita con visione innovativa dal figlio Alessandro, questa azienda rappresenta un punto di riferimento per i vini delle Marche.
Con un approccio sostenibile e un focus sui vitigni autoctoni, spicca per etichette come il "Lorano", già Top Hundred nel 2005. Il Marche Rosato “Sant’Isidoro” 2023, blend di montepulciano e sangiovese, ha un colore rubino chiaro e un naso rustico di erbe aromatiche, dotato di buon corpo. Il Marche Rosso “Erasmo Castelli” 2020, da uve montepulciano in purezza, si presenta con un colore rosso rubino e note di smalto; in bocca è pieno e caldo. Tuttavia, si conferma ancora una vota la fuoriserie della cantina il Marche Sangiovese “Lorano” 2021, con un naso profondo e un palato pieno, potente, tannico e avvolgente.
SANTA GIULIA - Montalcino (SI)
Di proprietà della famiglia Terzuoli dal 1950, l'azienda si estende per 18 ettari a 300 metri di altitudine, dove un clima mite e un suolo generoso creano le condizioni ideali per vini strutturati ed equilibrati. Oggi è Gianluca Terzuoli a guidare la produzione, con un'attenzione particolare per i grandi classici del territorio a partire dal Rosso di Montalcino che da Doc di ricaduta si sta avviando ad essere, in generale, un vino interessante, dalla spiccata personalità. E non fa eccezione questo Rosso di Montalcino 2023: ha un colore rubino violaceo, un naso dove spicca la mammola e un sorso fresco, equilibrato e finemente tannico. Il Toscana Rosso “Quarto giro” 2021, merlot in purezza, assume il ruolo di supertuscan con un naso intenso e profondo di cioccolato e cuoio, a cui segue un sorso pieno e tannico. Il top della cantina - e non ci sono dubbi - è il Brunello di Montalcino 2020, un fuoriclasse che ci aveva colpito nelle Anteprime di novembre e oggi viene analizzato e applaudito dalla nostra commissione di assaggio. Ha colore granato, naso complesso di viola, pelliccia e frutta secca. In bocca è un cavallo di razza, di grande equilibrio, pieno e con una splendida intensità. Fantastico!
PELLEGRINO 1880 - Marsala (TP)
Con una storia che ha inizio nel 1880 grazie al fondatore Paolo Pellegrino, le Cantine Pellegrino sono un simbolo della tradizione vitivinicola siciliana. In oltre 140 anni di attività, la famiglia Pellegrino, ancora oggi alla guida, ha acquisito una profonda conoscenza del territorio. Partendo dallo storico stabilimento di Marsala, l'azienda ha progressivamente ampliato i propri orizzonti, prima con l'acquisto della Tenuta Gazzerotta per la produzione di vini bianchi e rossi nel 1980, e poi con la creazione della cantina di Pantelleria nel 1992, dedicata a moscati e passiti.
Il Pantelleria Bianco “Isesi” 2023, da uve di zibibbo, ha un naso fine, avvolgente, ricco e aromatico, con delicate note floreali. In bocca è elegante e corretto, con una punta amaricante. Molto interessante il Sicilia Grillo Superiore “Gazzerotte Senaria” 2023, dal colore che tende all'oro, un naso importante con sentori salini, marini e di polpa di melone bianco. Al palato è pieno, di corpo, sostenuto da una nota sapida che accompagna il sorso.
Infine, non resta che inchinarsi di fronte al vino più incredibile della degustazione, che da solo vale un’esperienza: si tratta del Marsala Vergine Riserva “N°018 Single Barrel” 2005 che si presenta nelle bottiglie che solitamente sono destinate ai grandi distillati. E non è un’esagerazione per questo vino dal classico colore ambrato, con un naso di grande complessità che spazia dalla senape all'arancia candita fino al tabacco. In bocca è fresco, vellutato e decisamente lungo, un vino da meditazione nel significato più pieno di questo termine.
PIETRADOLCE - Castiglione di Sicilia (CT)
A Solicchiata, sul versante nord dell'Etna, la famiglia Faro conduce dal 2005 questa azienda che si estende su 35 ettari tra i 600 e i 900 metri di altitudine. I vigneti, allevati ad alberello su terreni vulcanici ricchi di minerali, sono dedicati esclusivamente ai vitigni autoctoni nerello mascalese e carricante. La cantina è uno dei punti di riferimento nell’ambito della denominazione Etna e non è un caso che abbia già all’attivo un Top Hundred nel 2015 per l'Etna Rosso "Barbagalli" e il top Hundred storico nel 2023 per il "Rampante" entrambe da uve nerello mascalese che abbiamo riassaggiato anche questa volta.
Il “Rampante” in particolare ci ha colpito per il suo naso caldo, terroso, che evoca quel terreno vulcanico da dove nasce. A spiccare tra i nostri assaggi sarà però l'Etna Bianco “Archineri” 2023, da uve carricante in purezza. Ha un colore oro e un naso di ginestra con leggere note fumé e speziate. In bocca è pieno, con una spiccata mineralità che si esprime nella sapidità.
ALTRI ASSAGGI
L’Alta Langa Extra Brut MC 2021 firmato da Massimo Rivetti di Neive (Cn) si distingue per il colore oro e per un naso elegante e ricco, con note di idrocarburi e sentori mentolati. In bocca il sorso è fine, con una vena sapida e minerale che resta a lungo. Ma presto, di Rivetti, vi racconteremo anche gli altri vini.
Foto d'apertura: Michela Simoncini