Una degustazione di grandi assaggi tra Valcalepio, Trentino, Sardegna e Colli Tortonesi

Siamo alla penultima sessione di assaggi, prima della pausa di agosto, mese dove tuttavia saremo solo in viaggio, ma sempre con il bicchiere in mano, per raccontarvi sempre il nostro entusiasmo.
Ora, questa sessione che ha visto passare 40 bicchieri è stata decisamente entusiasmante.

A incominciare da...

Maso Martis di Martignano (Trento)

2-maso-martis.jpgQuesta è un’azienda leader per il Trentodoc che nel 2019 si posizionò con il Top dei Top degli spumanti con il suo Trentodoc Extra Brut Rosé. Tuttavia oggi ci ha mostrato come ci si può sempre superare, con due superselezioni ovvero il Maso Martis Monsieur 2017, un rosé de noir da uve meunier di  colore rosa scarico, ma un naso croccante, speziato, floreale, molto intenso, con bollicine finissime e intese. Ti avvince la nota di rosa damascata e  un sottile fondo caramellato. In bocca è elegante, tannico, leggermente allappante senza inficiare uno spettacolare equilibrio che si mostra intenso (bottiglia prosciugata con prolungate sensazioni di piacevolezza). Ma sarà eleganza a mille il Madame Martis limited édition riserva 2009 Dosage Zero, che dunque è stato a contatto coi lieviti per 11 anni prima della sboccatura. La cuvèe è di pinot nero (70%), chardonnay (25%) e meunier (5%), alla vista il colore è brillante tendente all’oro con bollicine finissime. Note di foglie bagnate, viola, arachide a ricordare le nuance di certe bolle d’Oltralpe. La frutta secca si sente anche in bocca, dove ritrovi una spada acida piena, presente. Un gran bel sorso, sempre leggermente allappate in bocca, secco. Se dovessimo fare dei paragoni nazionalpopolari: questo è da preferire per la finezza... rispetto a Reims.

Pala di Serdiana (SU)

3-pala.jpgSiamo in una delle nostre cantine del cuore in terra sarda che seguiamo da anni e che già abbiamo premiato con il Vermentino di Sardegna 'Stellato'. Si tratta di un'azienda ormai storica nel panorama della viticoltura sarda, condotta dalla stessa famiglia fin dagli anni Cinquanta e giunta oggi alla terza generazione sotto la guida di Mario. Nella nostra serie di assaggi il Vermentino di Sardegna Soprasole 2021, di colore paglierino brillante, ha naso di albicocca e mirto. In bocca è elegante, equilibrato, sapido.  Il Sardegna Nuragus di Cagliari Milleluci 2021  è allo stesso modo un vino elegante e completo, a partire dal naso con le sue note di pesca e frutta secca. In bocca dà il meglio di sé: vellutato, sapido, leggermente tannico. L' Isola dei Nuraghi Entemari 2020 al naso è una vera e propria esplosione con frutta candita e note nette di cedro, mentre in bocca è sapido, setoso e si pone appena al di sotto dei cinque asterischi. Tra i rossi ecco il Cannonau di Sardegna Centosere 2021  con un bel naso puntinato di piccoli frutti e un tannino già ben espresso in bocca. Il grande assaggio però sarà il  Monica di Sardegna Oltreluna 2020, un vino magistrale che a tratti evoca  grandi nebbioli e pinot nero. Ha naso di prugna ed erbe aromatiche in essenza, con una nota di miele di castagno che torna in bocca dove la finezza dei tannini è indossata come un vestito. Bravi, anzi sempre più bravi!     


Aganis di Treppo Grande (UD)

4-aganis.JPGLe agane nella cultura tradizionale friulana sono gli spiriti protettrici dei corsi d'acqua, amate e rispettate da pescatori e agricoltori. Da qui il nome dell'azienda dei fratelli Simone, Fabio e Alessio Cecchetto, già celebri nel mondo del Raboso, che hanno deciso di investire in un'azienda di 22 ettari di vitigni che affondano le radici nella ponca, il terreno che dona il particolare profilo olfattivo e la struttura ai vini di questa parte del Friuli. Cominciamo il nostro giro di assaggi con la Ribolla Gialla Brut Peter, di colore paglierino e il naso piacevolmente fruttato, di caramelline di zucchero. In bocca è fresco, con bolla fine, sapido e dal finale ammandorlato. Molto buono anche il Friuli Colli Orientali Malvasia Flor 2021 che nel bicchiere si presenta di un colore tendente al dorato. L'aromaticità è sottile, con pera netta e la mineralità che viene traslata in leggeri idrocarburi. In bocca ha corpo, sapidità e un retrogusto dov'è ancora la pera ad avere la meglio. Il  Friuli Colli Orientali Refosco del Peduncolo Rosso Po Folc 2020  ha naso profondo, con profumi di grafite. In bocca è equilibrato, con tannino fine. Una bella scoperta, per noi!

Podere Castel Merlo di Villongo (BG)

5-la rocchetta.JPGUn luogo del vino strepitoso, sia per l'offerta dedicata all'enoturismo sia per i prodotti che aprono lo sguardo su una Valcalepio pronta ad affiancare nel cuore degli enoturisti la vicina Franciacorta. Il podere è una recente acquisizione della famiglia Buelli che ha ristrutturato sapientemente il fortilizio trasformandolo in relais. Della proposta di vini abbiamo assaggiato la spumantistica che ha marchio La Rocchetta e poggia sostanzialmente sull'utilizzo di chardonnay e merlot e sui lunghi affinamenti. Il Vino Spumante Brut Metodo Classico    nasce da una cuvée di chardonnay e pinot bianco e 48 mesi sui lieviti. Ha colore oro, bollicine ricche e naso di alghe e pesca. In bocca è lungo, di buona persistenza, fresco. Il Vino Spumante Brut Nature Metodo Classico Cretarium  da uve chardonnay e pinot bianco con minimo 60 mesi di affinamento sui lieviti, ha naso complesso e intrigante, con profumi di cassis, crosta di pane, frutta secca ed erba bagnata. In bocca è secco, lungo, armonioso. Il   Terre del Colleoni Spumante Metodo Classico Brut Millesimato 2013  Petra Aeterna conferma la tendenza champagnizzante della cantina: ha naso paglierino, naso di frutta ed erbe aromatiche e in bocca è intenso, tannico. Eccellente anche il Vino Spumante Brut Rosé Metodo Classico Cretarium da uve merlot 100%: ha naso di violetta in essenza, chinotto, accompagnato dalla nuance dolce che abbiamo riscontrato in tutti gli assaggi. Di grande equilibrio, ha acidità ampia e finale gradevolmente amarognolo.  Ma che spettacolo inaspettato sono stato questi brut!

Beronà di Diano Arentino (IM)

beronà.jpgEd eccoci alle prese coi due vini di un nuovo, giovane, piccolo produttore, Riccardo Fazio Beronà, che  abbiamo conosciuto domenica a Diano Castello (il suo vermentino si è posizionato fra i semifinalisti) che debutta con le sue prime 6 mila bottiglie. L’azienda agricola è situata nella Alta Valle Dianese, a circa 300 mt sul livello del mare. La sua posizione in una conca aperta verso il mare e protetta ai lati dalle colline crea un microclima ideale alla crescita dei suoi oliveti di monocultivar Taggiasca (ottimo l’olio)  e delle vigne di pigato e vermentino. Il Riviera Ligure di Ponente Pigato 2021 ha colore brillane tendente all'oro. Al naso spicca il profumo di albicocca e di salvia che contraddistinguono il vitigno quando è alla sua massima espressione. In  bocca è pieno, fragrante. Ci è piaciuto particolarmente.  Il Riviera Ligure di Ponente Vermentino 2021 ha naso fine e floreale, ma in bocca risulta  un passo sotto al Pigato. In ogni caso due bei vini bianchi.

Boveri Luigi di Costa Vescovato (Al)

6-boveri.JPGNostra vecchia conoscenza nel mondo del Timorasso, quest'azienda con trent'anni di esperienza e tra i pionieri dei vini dei colli tortonesi. Ci ha proposto i campioni dalle uve più rappresentative del territorio: barbera, cortese e timorasso. Il Colli Tortonesi Timorasso Derthona 2020 è un campione quasi da manuale con profumi di frutta fresca, erbe aromatiche e miele millefiori. In bocca è pieno, tannico, davvero ghiotto. Da apprezzare (anche se abbiamo preferito il primo) anche il Colli Tortonesi Cortese Terre del Prete 2021  di colore paglierino, ha naso di frutta bianca matura (pesca), in bocca è sapido, di giusta acidità, disteso. Il Colli Tortonesi Barbera Boccanera 2021  ha naso di bacche rosse e in bocca un'acidità vellutata. Il Colli Tortonesi Barbera Poggio delle Amarene 2019  ha naso più iconico, di amarena e viola, in bocca ha acidità piena e ingresso vellutato. Il Colli Tortonesi Barbera Vignalunga 2018  ha naso di amarena, mandorla e sentori terziari, di leggero smalto, in bocca ha acidità e tannino da affinamento.  Due belle Barbera, che dicono quanto anche questa sia una terra per questo vitigno.

Fortemasso di Monforte d'Alba (Cn)

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Siamo in una delle cantine della galassia Gusalli Beretta, che abbiamo già avuto modo di apprezzare con le produzione dello Sparviere. In questa tornata assaggiamo invece il prodotto della tenuta piemontese, costituita da cinque ettari di nebbiolo da Barolo e tre ettari dedicati a barbera, nebbiolo e dolcetto. Partiamo da quest'ultimo, il Dolcetto D’Alba 2021  ha naso di piccoli frutti rossi e pepe nero. Il Langhe Nebbiolo 2021 è già nelle loro corde di barolisti: di colore rubino scarico, ha naso di frutta matura e mandorla. In bocca è pieno, tannico. Il Barolo Castelletto 2018  è il grande vino di questa tornata: ha naso di viola, rabarbaro, cuoio. Sa essere profondo ed etereo allo stesso tempo. In bocca è seta grazie ai suoi tannini fini, è lungo, equilibrato. 

Paternoster di Barile (PZ)

8-paternoster.JPGDici Paternoster e pensi aglianico perché questa è una cantina che ha fatto la storia del Vulture e di questo vitigno portandolo alla ribalta internazionale, ma ha saputo imporsi anche nell'ambito delle uve a bacca bianca come la falanghina. Oggi la conduzione è strettamente nelle mani della famiglia Tommasi che ha saputo valorizzare al massimo i venti ettari vitati a conduzione biologica, frazionati in piccole parcelle tra le contrade di Barile, situate a 643 metri di altitudine. La Falanghina Vulcanico 2021 che già ci aveva colpito lo scorso anno, ha colore paglierino, un naso fruttato e selvatico allo stesso tempo, con sentori di piuma. In bocca è ampio, elegante, ha freschezza e un piacevole finale amarognolo. L'Aglianico del Vulture Synthesi 2019  può contare su una grande complessità al naso, con sentori di prugna sotto spirito e una nuance aromatica e fruttata al tempo stesso. Il tannino è fine, diffuso.  

Altri assaggi

Il  Valdobbiadene Prosecco Superiore Vino Spumante Dry di Marmonero ha bolla fine, cremosa. Al naso esce netta la mela, in bocca ha buona persistenza e una mineralità che fa spiccare questo assaggio. Un Prosecco che possiamo definire ghiotto e sopra la media.

9-marmonero.JPGL'Amarone della Valpolicella ”L’Aristide” 2016 di La Giuva di Verona, nostra cantina Top Hundred con il Valpolicella Superiore. Ci troviamo anche in questo caso di fronte a un grande vino, di colore rubino impenetrabile che al naso ha tutta la ricchezza dei migliori Amarone, con ciliegia, noce, liquirizia e una nota salmastra che richiama l'oliva in salamoia. In bocca è ampio, caldo, vellutato. Maestoso. 

10-la giuva.jpgIl Gavi Rovereto 2021  di Ernesto Picollo di Gavi ci dà un assaggio delle straordinarie potenzialità del cortese in questo territorio, con un bicchiere di colore paglierino brillante e naso ricco con sentori esotici di ananas, frutta gialla e cenni animali, di piuma. In bocca è caldo, pieno, rotondo, con un'intensità che sembra non finire mai. E lo abbiamo ritrovato esattamente come lo conoscevamo: distintivo, fine.

11-picollo.JPGIl  Custoza 2021  di Albino Piona ci conferma nelle buone impressioni che abbiamo tratto già all'assaggio del campione dell'annata precedente. Anche in questo caso il naso è fine, floreale, con note di sambuco e spezie. In bocca allo stesso modo spicca per equilibrio e giusta sapidità. E’ un vino superbo, per dirla tutta, che assaggiato di fianco al Gavi ci ha riportati a Verona dove quindici giorni fa i vini a base di cortese si sono confrontati. E anche il nostro confronto fra un’interprete della fernanda (il Custoza) e del cortese in purezza (il Gavi) ha destato qualche emozione.

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Togni Rebaioli di Darfo Boario Terme (Bs) è un'azienda biodinamica di montagna che ha il suo punto fermo nella valorizzazione dei vitigni locali. Il Vino Rosso 1703 Millesettecentotre  ha naso complesso, di frutta secca, in bocca il tannino sottile con una spiccata acidità. 

Infine dell'azienda agricola Teresa Soria di Castiglione Tinella (Cn) abbiamo avuto modo di riassaggiare il  Piemonte Moscato Secco Insolito 2021. Di colore brillante tendente all'oro, ha naso di glicine che ci porta immediatamente al vitigno aromatico da cui trae origine. In bocca è sapido con finale lievemente ammandorlato. 
 

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