A Noto sosta radiosa nella casa della famiglia Baglieri

Gli amici che erano stati a Noto me ne avevano parlato con entusiasmo. E prima che arrivassimo in Sicilia c’erano stati. Immaginatevi allora d’essere nel centro più centro di Noto, con le sue chiese barocche, il viale dove s’affaccia il caffè Sicilia e poco dietro Costanzo, i due tempi del dolce del Golosario (anche se andando al caffè Sicilia, che scoprimmo agli esordi del loro torrone confezionato nel 1992, non te ne accorgi che sono sul Golosario, perché le insegne del Gambero rosso appaiono quasi esagerate. Vabbè Carlo e Corrado: un po’ di rispetto per i nostri lettori non ci starebbe male, no?). Bene, se siete alle spalle del caffè Sicilia, guardando sulla sinistra una strada sale portando ad un altro viale parallelo alla via. Lo noti quel viale perché le luci dei locali invogliamo almeno ad andare a vedere. E qui c’è la sorpresa del locale-enoteca dedicato ai vini della Val di Noto, che puoi assaggiare accompagnandoli con un tagliere (e sarà un’esperienza, credetemi, perché i produttori stanno facendo bene).

Dammuso (Via rocco pirri, 10/12 • tel. 0931835786) è praticamente lì, a metà salita, con tre tavoli nel dehors e la sala ampia, dove va in scena la cucina della famiglia Baglieri. Dico famiglia, perché in cucina c’è mamma Corradina, che ha dato i natali al vulcanico Giorgio, patron del locale e straordinario appassionato di vini (la sua selezione sarà una sorpresa) e di Marco, che invece cucina al Crocifisso, locale ancora più in su, di cui già abbiamo parlato. Bisogna prenotare, ça va sans dire, primo perché siete a Noto e il turismo tira parecchio, secondo perché qui fanno da mangiare benissimo a prezzi corretti. Anche il servizio, coordinato da Giorgio, sarà efficace.

Via dunque con la ricotta fritta, la parmigiana, l’insalata di mare o di solo polpo. Fra i primi sono le paste a farla da padrone: come la pasta di casa “Baglieri” con capperi, acciughe, melanzane, pesce spada, aglio e cipolla oppure le linguine spada e menta e i magnifici spaghetti alla palermitana. Altre chicche saranno i ravioli di ricotta “ca sassa” e la pasta alla norma. Sui secondi, non dovete perdere per alcuna ragione al mondo la sarde alla beccafico, fatte in maniera perfetta nel loro ripieno di mollica, pomodorini, capperi, acciughe, basilico, olive e ragusano. Eccellente anche l’involtino di pesce spada oppure lo spada alla matalotta. Il tonno lo fanno a cipullada, con cipolle, peperoni e pepe oppure in crosta di pistacchio. C’è anche qualche piatto di carne e una teoria di 8 insalate, dove spicca una caponata speciale alla ghiotta. Ma da provare è anche la Puppetta di patate con ragusano, prezzemolo, pepe nero e uovo. Ai dolci prendete il biancomangiare, oppure la crostata di ricotta o la torta cioccolato e mandorle. E scoprirete così cosa intendiamo per una sosta radiosa.

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