Questo è un ristorante che ha fatto la storia della cucina torinese, anche grazie alla qualità delle materie prime, da sempre un punto di forza del Consorzio, unite al tocco di freschezza mediterranea dato alle ricette piemontesi dalla chef Valentina Chiaramonte

Raccontarne dopo una visita al Consorzio non è compito semplice se non si vuole cadere nell'ovvietà e nel detto e ridetto di tutti gli addetti ai lavori. È scontato affermare che il Consorzio ha aperto la strada delle trattorie-bistrot in cui la classicità della tradizione si è sposata con la modernità e l'innovazione, è lapalissiano sottolineare che la ricerca filologica delle ricette, anche più povere e semplici, scovate qua e là per il Piemonte è stata nobilitata da una reinterpretazione nello stesso tempo fedele e geniale.
Tuttavia, questa è la realtà che si respira nelle due salette in via Monte di Pietà sempre affollatissime tanto che solo i doppi turni serali (alle 19,30 ed alle 21,30) permettono di soddisfare le alte richieste. Lo staff di sala, in primis i due soci Andrea e Pietro, ne è ben consapevole al limite della supponenza e pare, nel loro subconscio, farti rimarcare che con quella cena hai l'onore di vivere con loro una serata davvero importante del tuo percorso gastronomico. Lo accettiamo con un garbato sorriso e indulgente benevolenza ben ricordando che l'accoglienza non è mai stata tra i punti forti del locale che rimane un punto fermo e imprescindibile dei ritrovi moderni torinesi. Quando Quinto quarto, finanziera, trippa, acciughe fritte, rognone sparivano dalla carta di ogni ristorante che voleva essere alla moda il Consorzio ha ripescato tutte quelle ricette, fossero della nonna o della mamma o della zia o dell'oste di paese, e ne ha riaffermato la dignità e l'importanza adeguandole con piccole ingegnose variazioni ai tempi moderni e nei vari periodi della sua storia l'avvicendarsi degli chef ha permesso di adattarle alla propria identità senza snaturarne le origini.
sala.jpgFoto da FacebookDa qualche anno le redini della cucina sono in mano a Valentina Chiaramonte che, dalla sua Sicilia, ha portato un tocco di freschezza e di solare mediterraneità alle ricette sabaude senza intaccarle né stravolgerle tant'è che se uno non conoscesse l'origine di Valentina non immaginerebbe quanto felice è stato questo incontro nord/sud. Il risultato finale è veramente ottimo sottolineando che, oltre alla mano felice di Valentina, a questo finale concorre in maniera determinante la qualità delle materie prime ricercate e selezionate con passione dai due titolari e anche indicate con puntualità nel menu.
consorzio- midollo di bue, baccalà, bietole e bagnetto verde.jpgNoi abbiamo goduto del midollo di bue, baccalà, bietole e bagnetto verde (vedi foto sopra); animelle di cuore vitello alla brace in agrodolce come antipasti,
consorzio-cuore.jpgravioli di finanziera e tortelli di pecora con cumino di montagna, menta e pompelmo come primi
consorzio-ravioli.jpgconsorzio-ravioli senza sugo.jpgnonché tajarin di trippa d'agnello al sugo d'arrosto e carciofi d'Albenga aglio orsino ed erbe di campo come secondi. Tutto ineccepibile.
consorzio-tajarin trippa.jpgSorge solo spontaneo un interrogativo: il Consorzio è arrivato al massimo del suo percorso? Continuerà a recitare questo suo spartito o sentirà il bisogno di riservare qualche modifica a quella trama peraltro di grande affidabilità? Alla prossima puntata.

La cantina, che il sommelier con una punta di malcelato orgoglio ha definito da sempre tutta improntata al naturale, è diventata imponente e ricercata con piccole e grandi sfiziosità e ricarichi nella media. Noi abbiamo puntato su Barabba di Iuli uno dei produttori di cui sopra che non tradiscono.

I prezzi della carta sono un po’ lievitati nel tempo, per un costo medio di 60/70 euro escluso bevande e servizio. Esiste anche un menu degustazione di pura classicità a 42 euro (80 con abbinamento vini). Il vino incide ormai davvero tanto! Diventeremo tutti astemi? Il vino dealcolato sarà in futuro un'alternativa?

Consorzio

via Monte di Pietà, 23
Torino
Tel. 0112767661

 

Foto d'apertura: Facebook

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