In Val Germanasca un'azienda agricola "tutta natura" dove sostare per una marenda sinoira, ma anche per pranzo o cena

La svolta avviene una decina di anni fa, quando gli imprevisti della vita – il licenziamento in tronco di entrambi – costringono Angelo Berton e sua moglie Daniela a ripensare da capo il loro futuro. Decidono allora di lasciare Moncalieri e la loro vita “cittadina” per trasferirsi, insieme con i due figli ancora bambini, in questa piccola borgata della Val Germanasca, a 1.200 metri d’altezza, abitata soltanto da sei persone.
granero-titolare.jpgNasce così il Circolo Borgata Granero, un’associazione no profit 2.0, con l’obiettivo di far rivivere la montagna e il territorio offrendo esperienze a 360°. Qui Angelo ha iniziato a coltivare, o meglio a ri-coltivare la terra ormai abbandonata da tempo: un orto intensivo di circa un ettaro tra Granero e le vicine San Martino e Maniglia. Poi c’è la raccolta di ciò che può offrire il bosco: sambuco, linfa di betulla, serpillo… E infine le attività che via via Angelo viene creando per così dire dal nulla: «Qui sei in un territorio dove devi imparare a sfruttare quello che hai – ci spiega – cercando di superare gli ostacoli che ti trovi davanti… in particolare quelli, e non sono pochi, ingenerati dalle complicanze burocratiche! Noi da valorizzare abbiamo i sentieri, che attraversano luoghi ricchi di storia e di cultura. E su quello puntiamo».
granero-paese.jpgEcco allora i percorsi botanici per imparare a riconoscere le erbe spontanee; le giornate-progetto per avviare all’inserimento nel mondo del lavoro agricolo ragazzi in difficoltà; il divertente disc golf, una sorta di gioco del golf dove al posto delle palline si utilizzano frisbee fluorescenti; la vendita diretta dei prodotti dell’azienda agricola… E infine, a dimostrazione che non tutto del lockdown è venuto per nuocere, l’avvio da settembre del nuovo progetto di Nat Working: cinque postazioni attrezzate per chi decide di fare SmartWorking in mezzo alla natura. Ma soprattutto c’è Angelo, che sa come intrattenere i suoi ospiti mescolando nozioni di botanica a ricette di “infusi della nonna”, antiche leggende a racconti di vita vissuta. Noi siamo saliti alla Borgata giusto il tempo di una marenda sinoira. Ma da Angelo si può venire anche per pranzo o per cena, ovviamente dopo un’opportuna prenotazione. Per ora ci si siede alla tavola del Circolo Borgata Granero, ma chissà che presto qui non ci sia una vera e propria trattoria.
granero-tavolo.jpgLa nostra marenda si è aperta con l’offerta delle uova sode – quasi un rituale, ci hanno spiegato – per continuare con un’ottima insalata di cereali con mele, noci, toma, acciuga, condita da olio di noci e aceto di mele. Un piatto antico, risalente ai Monaci Benedettini che mille anni fa coltivavano il grano nella vicina borgata di San Martino, ritrovato da Angelo stesso, insieme ad altre ricette dell’epoca, negli Archivi storici della Curia torinese. A seguire, una generosa offerta di seirass in fiore: tomini piemontesi di ricotta serviti con erbe spontanee della zona e fiori edibili. Si termina con la crostata di mele della Val Germanasca, non senza l’intervallo di assaggi vari tra le produzioni di Angelo e Daniela: sciroppo di fiori di sambuco, miele vegano (fatto cioè senza l’intervento delle api), confetture di nespole, di fragole, di pere e cannella…


«Sai qual è il mio più grande desiderio? – ci ha detto Angelo al momento di salutarci – non tanto di far saper quello che facciamo, ma di far conoscere a più gente possibile la nostra avventura: perché chi è in difficoltà, e pensa che tutto sia ormai perduto, sappia che invece ci sono scommesse che si possono vincere».
Come quella di una famiglia coraggiosa, qui in Val Germanasca. Che – glielo abbiamo promesso – presto torneremo a trovare all’ora di pranzo. E di sicuro in compagnia degli amici.

Circolo Borgata Granero

Borgata Granero, 7
Perrero (TO)
tel. 3347488601
https://m.facebook.com/circoloborgatagranero

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