Una grande cucina piemontese che interpreta i classici della tradizione in una versione perfetta e contemporanea

Cercare di spendere parole nuove o di emettere giudizi originali parlando di Casa Vicina e della sua cucina può risultare impresa davvero ardua. I commenti di tutte le guide, le recensioni dei critici più accreditati cantano all'unisono le lodi di questo tempio della grande tradizione piemontese realizzata ad altissimo livello e con una ricerca della perfezione quasi ossessiva. Ma forse qualcosa di nuovo oggi si può dire. A partire dalla sua collocazione: da dicembre 2020 non è più sacrificata al piano sottoterra di Eataly Lingotto ma spazia al terzo piano di Green Pea, la nuova sfida ecologica e naturalistica di Oscar Farinetti. Non più l'elegante ma un po' tristarello piano -1 tra l'offerta dei vini e l'enobar dove non era facile indirizzarsi ma il radioso e sostenibile piano alto, il terzo, con vista sui tetti di Torino e sulla collina circostante, saletta per intimi ricevimenti e splendida terrazza in cui unire gioia della tavola e piacere del bello senza interruzione di continuità.

Tutto dall'arredamento alle suppellettili è curato nei minimi particolari con apporto di artisti (vedi Nespolo) e di maestri del design creando un'atmosfera di grande piacevolezza e poi la vista sulla bella cucina, in cui i coniugi Vicina -Claudio e Anna Mastroianni- con la validissima brigata operano con la ben nota maestria, rapisce lo sguardo ed aggiunge atmosfera alla soddisfazione del palato.

In sala a dirigere l'organizzazione l'immancabile Stefano Vicina con il suo inconfondibile stile sabaudo per cui nulla sfugge al suo controllo neppure una parola in più del dovuto. Doverosamente annotato che ogni elemento dell'arredamento e del vettovagliamento è rigorosamente ispirato ai massimi criteri di sostenibilità e rispetto della natura nonchè alla realizzazione dell'armonia dell'ambiente dovremmo citare, ma questa non è certo una novità, che i Vicina, o meglio i loro antenati, iniziano la loro avventura in cucina nel lontano 1902 con un osteria sosta per i cavalli e di generazione in generazione sono giunti prima ad Eataly e poi a Green Pea con il corredo dei più grandi riconoscimenti nazionali alla loro sempre attuale cucina di tradizione.

Ma è partendo proprio dalla cucina che cercherò di raccontare a chi non avesse avuto il piacere di sedersi ultimamente ai loro tavoli la seconda novità che ho o meglio abbiamo recepito (una prima volta con un gruppo ristretto, una seconda volta con un gruppo più numeroso di amici gourmand) gustando i piatti che gli chef ci avevano allestito. Azzardo subito un giudizio conclusivo. Casa Vicina rimane l'indiscusso regno della grande cucina piemontese interpretata in modo sublime ma ammodernata ed ingentilita con tale maestria per cui percepisci i gusti classici della tradizione come se fossero stati inventati al giorno d'oggi. Rassicurazione del grande passato e attualità interpretativa quasi perfetta. Su tutto non ci può essere alcun dubbio ma Casa Vicina non si ferma, ed è questa la novità, amplia la sua visione gastronomica e accetta nuove sfide. Entrano in carta nuovi ingredienti, apertura al pesce, gli abbinamenti guardano con curiosità ed interesse a nuove materie prime e le ricette più classiche vengono ripresentate con originalità moderna e fervida fantasia.

Riconfermiamo comunque che queste aperture all'innovazione non vanno mai a scapito dello stile del locale che persegue sempre con rigore l'obiettivo di presentare piatti con gusti ben precisi e netti in cui le peculiarità dei vari componenti ne escano esaltati e mai soffocati dall'accompagnamento. Risultato peraltro sempre pienamente raggiunto. Grande qualità delle materie prime, maestria sopraffina in cucina, volontà di adeguamento ai tempi ci consegnano un locale di respiro ancor più ampio e di grande affidabilità. Casa Vicina oggi è, se non la massima, è tra le più importanti espressioni gastronomiche di Torino e provincia. Un personale plauso alla loro determinazione nel non tradire mai il loro stile, alla loro capacità di guardarsi intorno e di rinnovare mantenendosi fedeli a se stessi ed un pensiero fuggevole all'idea che questa possa essere una delle strade più meritorie nel tracciare il futuro della nostra moderna ristorazione.

Passiamo ad una breve descrizione del menu degustato precisando che l'Elixir Le Masche è un loro vermouth originale e piacevole ad accompagnare gli stuzzichi iniziali, che la Bagna Caoda da bere è un loro classico davvero superbo e che il piatto di gamberi sta tra le novità più interessanti e piacevoli. 

Bagna_caoda.JPGStessa soddisfazione anche per i Ravioli Quadrilatero di Torino Green Buonissimo e la Quaglia e Coniglio, che sta a metà tra tradizione ed innovazione ed è di una succulenza golosissima, che i ravioli sabaudi ripieni di giandoja (attenzione alla corretta scrittura originale) avevano l'interno dolce eccellente ma, tanto per non farci mancare qualche critica, ma la pasta necessitava di una maggiore levità.

I vini da noi scelti con Stefano nell'amplissima varietà della carta si è dimostrata assai felice ad accompagnare il menù ma una particolare menzione merita il Pinot nero Monticol Terlan 2017 davvero notevole. Prezzi degli stessi vini corretti.

Detto che il prezzo medio si aggira tra i 100/120 euro e che esistono menù degustazione a 100 e 140 euro ed un cocktail pairing, in collaborazione con il famoso cocktail bar Affini anche lui con una sede a Green Pea, a 60 euro finiamo invitando caldamente a chi se lo può permettere di non perdere occasione per approdare ai tavoli di Casa Vicina.

 

CASA VICINA

Via Ermanno Fenoglietti 20/B

10126 Torino 

tel. 011 6640140

(prenotazioni telefono o whatsapp 340 4212590)

www.casavicina.com - ristorante@casavicina.com

Aperto da martedì a domenica a pranzo

 

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