Il Càmp di Cènt Pertigh, che compie 25 anni, è un ristorante in cui si sta così bene che non si vorrebbe mai andare via

I limoni della Sicilia che sposano i caprini di Montevecchia, in un dessert che in Brianza unisce in un abbraccio ideale tutta l’Italia.
Un luogo di bellezza indescrivibile, che parla del gusto italiano. Un piatto che vale il viaggio, ovvero quella cassoeula, monumentale e golosa, che da questa settimana sarà in carta scaldando la tavola dell’inverno.
camp-dolce.jpgÈ ristorante dove si lascia il cuore il Càmp di Cènt Pertigh di Carate Brianza.
Anime di questo luogo affascinante che compie 25 anni, sono Lorella Damiani (la titolare che il 12 aprile 1998 aprì con il marito Luca Bianchi) e Gianni Colombo, general manager che con lei (bravissima artista e autrice di quadri struggenti) condivide la responsabilità della conduzione. Insieme hanno il merito di far vivere l’attività mettendo in gioco una sensibilità artistica che è evidente in ogni angolo. E non c’è particolare che non sveli il loro sguardo rivolto al bello. È un colpo d’occhio che lascia a bocca aperta, in questa cascina del 1600 perfettamente ristrutturata, immersa nel verde, che vi accoglie con più sale (con mattoni a vista, travi secolari, caminetti, e ciascuna arredata con una cura dei particolari che non passa inosservata), disposte intorno alla corte centrale (dove è uno spettacolo mangiare in estate) e su due livelli, con al piano superiore un grande salone, ideale per banchetti festosi in compagnia. È un modello che sfida una concezione di ristorazione che non ha al centro solo accoglienza e soddisfazione del cliente ma, nel segno dell’economia circolare mira al sostegno delle produzioni locali e della filiera corta, nonché alla valorizzazione dei prodotti stagionali.
camp-tavolo.jpgQui gli ospiti sono trattati come re e regine, anche quando i coperti sono più di cento. Ed è un bel team, quello che si divide i compiti di sala e cucina, proprio perché, a dispetto di quelle brigate che a fatica sostengono una clientela esigua, qui tutto fila liscio, e anche quando i numeri sono importanti, ogni tavolo è seguito come fosse l’unico.

Su tutti, non si può non citare chef Stefano Viganò, già sous chef per 13 anni di Silvano Zappa, cuoco “storico” del locale, e ora guida sicura e di valore, che propone una cucina che valorizza la tradizione, in modo contemporaneo.
camp-chef.jpgIn tavola, dopo il tagliere con cotechino e selezione di salumi del territorio,
camp-antipasto.jpgavanti con risotto giallo con luganega in cialda di Grana o con tagliatelle di pasta fresca al farro di ragù bianco di pecora Gigante bergamasca.
camp-pasta.jpgDi secondo, è fatta a regola d’arte la costoletta alla milanese servita con le patate al forno.
camp-cotoletta.jpgMeritano, come dicevamo, la cassoeula e aggiungiamo noi, anche l’ossobuco.
Oltre al dolce che citavamo in apertura, è da applausi il tiramisù, qui in interpretazione da veri golosi.
camp-tiramisu.jpgCome dice il fatto che molti clienti “vanno lunghi” prima di alzarsi e uscire, questo è un ristorante in cui si sta così bene che non si vorrebbe mai andare via!

Camp di Cent Pertigh

viale Trento e Trieste, 63
Carate Brianza (MB)
Tel. 0362 900331

ilGolosario 2024

DI PAOLO MASSOBRIO

Guida alle cose buone d'Italia

ilGolosario Ristoranti 2024

DI GATTI e MASSOBRIO

Guida ai ristoranti d'Italia