Su La Stampa di oggi Paolo Massobrio racconta la storia della cantina Moronia e di Gianfranco Grieco, che in Irpinia ha sostituito il tabacco con il vino

Fino a un lustro fa, in questa fascia dell’Irpinia, era a dimora il tabacco Kentucky, varietà destinata al sigaro Toscano”. Con questo incipit, sulla Stampa di oggi, Paolo Massobrio introduce la storia di Gianfranco Grieco, l’ “illuminato imprenditore” che nel 2010 ha promosso una riconversione totale delle aree destinate al tabacco, per regalare i suoi 11 ettari alla viticoltura. Nasce così Cantina Moronia, che su terreni d’arenaria con sabbie argillose e sedimentarie produce vini che sono una sorpresa. A partire dai bianchi come il Fiano di Avellino Murganthia, il Bianco d’Angelo e il Greco di Tufo Tinos, e proseguendo con i rossi, tra cui spicca l’Irpinia Aglianico Campi Taurasini Donna Carmela. Ma tra le volontà di Gianfranco c’è stata anche quella di un metodo classico, e a ottobre l’attesa per un nuovo bianco, il Macchiarello, frutto di una collaborazione con l’Università Federico II.

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