La scoperta di una nuova giovane cantina prossima new entry de IlGolosario
Ci ha dato del filo da torcere la degustazione dei vini di questa azienda sita in località Cella di Montaldo Pavese. Una bella azienda, che offre esperienza di ospitalità, grazie alla nuova cantina che dice dell’ambizione della famiglia Dallavalle a fare bene.
Aldo Dallavalle (32 anni), nel 2005, ha iniziato il suo percorso nel mondo del vino dopo un laurea in perito agrario. Al suo fianco l’enologo Marco Terzoni per una realtà che produce 90.000 bottiglie, con i classici dell’Oltrepò. Fanno accoglienza, favorendo la degustazione dei loro vini che a noi sono piaciuti molto.
A iniziare dai due Metodo Classico di Pinot Nero, dove nel primo che ha colore oro senti la finezza della crosta di pane, poi la freschezza decisa che prosegue per tanti istanti. Più strutturato è invece il Pas Dosè, e questo si evince già dal colore più consistente. Al naso senti sempre la crosta di pane mista a note eteree, anche di alghe. In bocca colpisce il corpo maggiormente pronunciato e un’acidità invasiva che si fa ricordare.
Sorpresa poi per Lo Spavaldo, ovvero il Riesling Superiore 2019 che già al naso è molto elegante e dove si combattono il frutto esotico e una misticanza floreale. In bocca ha corpo, acidità e un finale agrumato accattivante.
Veniamo ora ai rossi dove l’enologo, secondo noi, ha tirato fuori l’anima della Bonarda in versione ferma: si chiama Il Baldo 2019. Senti note profonde di frutta e nocciole; un naso notevole e un sorso morbido che vira verso la profondità. Così Il Ribaldo 2019 ovvero una Barbera filologica dell’Oltrepò Pavese con l’anima acidula che si introduce in un ingresso apparentemente dolce. Unica eccezione all’entusiasmo è la riserva 2018 del Pinot Nero Il Nirò, vinificato in rosso. Ha note aromatiche di troppo, e forse manca di complessità. Ma per il resto questa è una cantina da sposare, da conoscere. Davvero bravi!
Finigeto
Località Cella, 27
Montalto Pavese (PV)
tel. 328 7095347
info@finigeto.com
