Questa settimana, in occasione di Vinitaly, Paolo Massobrio nel suo articolo su La Stampa si sofferma sulle scoperte della zona collinare intorno a Verona.

Nel Veronese Massobrio ha trovato l'eleganza del ristorante Villa De Winckels, che produce anche un ottimo olio; ci sono i vini di Cà dei Conti; c'è Vinstrip con i suoi originali portabicchieri elastici. Ma soprattutto c'è l'azienda Garbole dei fratelli Filippo ed Ettore Finetto. Siamo a Tregnago, dove nel 2001 matura l'idea di produrre un SuperVeneto con corvina, corvinone, rondinella. Escono così le prime 900 bottiglie.

Ma poi i Finetto decidono di puntare tutto su Garbole e nasce l’Hurlo, un vino che Massobrio definisce come «il vino più incredibile che abbia assaggiato di recente». Prodotto con uva corvina al 50% e quattro uve rare autoctone, si caratterizza per la spiccata nota balsamica, con erbe officinali, origano, menta, poi liquirizia, tamarindo e grafite. «In bocca avverti eleganza estrema, con un finale sapido e finemente amaro che somiglia a un cioccolatoso after eight»: così lo descrive Massobrio dopo l'assaggio che l'ha lasciato stupito. Meritano anche il Rosso Heletto 2010 da quattro uve classiche, l’Amarone che si chiama Hatteso e il Recioto l’Estremo.

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