I migliori assaggi di Paolo Massobrio e Marco Gatti alla 32^ edizione di Benvenuto Brunello

La 2019? Una grande annata! Dopo due millesimi, 2017 e 2018, che non reggevano il confronto con la grandezza del 2016, Montalcino festeggia un millesimo, il 2019, che porta sul mercato un Brunello di classe.
Questo il verdetto delle nostre degustazioni svolte alla 32^ edizione di “Benvenuto Brunello”, l’anteprima dedicata al principe dei rossi toscani, organizzata dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino.
ingresso.jpgL’assaggio dei vini delle 118 cantine partecipanti è stata una conferma di quanto aveva fatto sperare l’andamento climatico di quell’anno. L’inverno era trascorso con temperature leggermente sopra alla media rispetto agli ultimi anni, con temperature minime sotto lo zero rilevate soprattutto nella prima metà del mese di gennaio. La piovosità si era concentrata tra il 18 e il 25 gennaio e nei primi 5 giorni di febbraio, per un totale nei due mesi di circa 70 mm. Il germogliamento era avvenuto nei tempi consueti, con precipitazioni attorno ai 100 mm e temperature medie sui 10 °C nei mesi di marzo, aprile e maggio. L'andamento stagionale di quei mesi aveva portato a un rallentamento vegetativo di circa due settimane. Nei mesi di giugno e luglio non si erano registrati eventi piovosi di rilievo, ad esclusione di un importante fenomeno alla fine del mese di luglio, con circa 70 mm in due giorni. Le temperature medie in quei due mesi si erano mantenute tra i 20 °C ed i 25 °C, con picchi a 35 °C in sole due giornate. Il mese di agosto non aveva registrato precipitazioni, se non attorno al 25 con 20 mm totali, mentre le temperature registrate erano state nella media consueta, con massime tra i 30 °C ed i 35 °C. Grazie alle riserve idriche accumulate e alle temperature che non avevano raggiunto picchi eccessivamente elevati, l'apparato fogliare era rimasto pressoché intatto ed efficiente. Tutto ciò aveva favorito una lenta e omogenea maturazione delle uve, ottimale per l'ottenimento di una perfetta maturità fenolica e tecnologica. Gli eventi piovosi della prima settimana di settembre avevano consentito di posticipare i tempi della raccolta e un contenimento del tenore alcolico delle uve. Morale, le uve sangiovese si erano presentate in ottimale stato fitosanitario.

E noi nel bicchiere abbiamo trovato vini di eleganza e potenza, con tannini equilibrati, profumi ben definiti e spiccati aromi primari. In sintesi, un gran numero di eccellenze, quasi nella totalità dei vini degustati.

A seguire la descrizione dei nostri migliori assaggi, a partire dal podio che ha visto sul gradino più alto San Polino, poi Celestino Pecci, e al terzo posto pari merito Madonna Nera e Poggio Antico.

Brunello di Montalcino 2019 di SAN POLINO. Da questa cantina - che ebbe approccio pionieristico e radicale all’agricoltura biologica (San Polino fu la prima azienda a Montalcino ad ottenere la certificazione), e che coltiva esclusivamente Sangiovese - due i Brunello che ricorderemo per la loro finezza balsamica croccante, le note calde, il profilo molto elegante, la speziatura animale che è l’anima del Brunello come lo amiamo da sempre. Un vero ambasciatore della piacevolezza del Brunello e in particolare di questo 2019.
sanpolino.jpgBrunello di Montalcino 2019 di CELESTINO PECCI. Un vino dalla personalità ben definita, che apre su note floreali, quindi si esprime con profumi intensi di frutti di bosco e spezie, mentre al palato ha tannino generoso e ben integrato, sorso caldo e armonico, finale lunghissimo.
celestino-pecci-ok.jpgMADONNA NERA ci ha davvero stupiti con un Brunello 2019 molto ficcante, molto elegante, iconico per questa annata che rappresenta alla perfezione: potente, tannini ben amalgamati, sintesi di eleganza.
madonna nera.jpgPOGGIO ANTICO ci ha dato la fotografia di un gran bel Brunello 2019. Si presenta con un rubino trasparente di stoffa consistente; quindi con note fresche di frutta e spezie. Un esemplare croccante, con tannini che disegnano la verticalità, fresco e imperioso. Molto buono, al pari del “Vigna Poggi”. A occhi chiusi, Brunello di Montalcino!
poggio-antico.jpgAnche questo millesimo di ALBATRETI conferma la capacità di far parlare terra, vigna, uva e annata, di questo produttore, che di cognome fa Salvioni. Dai profumi di ciliegia e lampioni, seguono note di chinotto, alloro, tabacco, sentori di cannella e sorso sapido, pepato, armonico, con finale lunghissimo.
Brunello di Montalcino 2019 di CASANOVA DI NERI. Di suggestiva profondità, con note di amarene, prugna, menta piperita. Di formidabile carattere, ha sorso teso, corpo pieno, tannini maturi, finale di lunghissima persistenza, stoffa da fuoriclasse.
Brunello di Montalcino 2019 di ARMILLA. Dall’impatto olfattivo vibrante, ha profumi intensi di frutta rossa, freschezza balsamica che esalta le note di prugne rosse, arancia sanguinella e coriandolo. Mentre al palato ha corpo, tannini maturi e ben integrati, carattere.
Brunello di Montalcino 2019 di GIODO. Dall’impatto esuberante, invitante, con le sue note di fragoline di bosco, lampone, e poi di succo di mandarino e zenzero, che si accompagnano a note di menta. Di buona struttura, è vino che invita alla beva, grazie a una perfetta sintesi tra freschezza e sapidità. Se ne beve e se ne ribeve.
Due i Brunello de LA RASINA che ci hanno colpito. Il primo ha colore rubino trasparente con riflessi arancio. Al naso note complesse con spinta alcolica e sottobosco elegante. Bellissimi i tannini setosi tesi, pieni. Il “Persante” ha note più eleganti al naso che mostrano già consistenza. Complesso, tannico, graffiante. Grande promessa dell’annata.
LAMBARDI non si smentisce mai. È il nostro Brunello contadino. Si presenta con un colore rosso consistente molto invitante. Bellissimo. Ha un naso ematico, speziato, caldo. In bocca ha corpo, tannini diffusi e in divenire. Davvero bella la sua chiusura sapida.
MASTROJANNI. Il colore iconico e aranciato è la carta di identità di un’annata di forte impronta identitaria; Ha un naso animale dolce con note di arancio candito. Capolavoro in bocca, tannico elegante, setoso.
Anche l’azienda MATE' che scoprimmo agli esordi si è rivelata capace, in particolare col Vektha, molto equilibrato, morbido, elegante con tannini dolci.
Due i Brunello di MOCALI, entrambi con un accenno franco elegante, fine. Ma il Raunate ha una marcia in più in tutti i sensi.
Il Brunello di Montalcino 2019 di PALAZZO è immediatamente speziato, profondo in bocca con una trama fine e setosa.
Molto buono il Brunello di PATRIZIA CENCIONI. Ci aspettavamo grande eleganza. E così è stato. Puntuale. Ma è stato l’Ofelio il suo vino preferito: più speziato, vivo, con acidità piena e tannini in divenire.
Bella rivelazione questa cantina, PININO, con due Brunello. Il primo ha colore iconico ed è molto elegante già al naso. Il sorso è altrettanto elegante ed è velluto. Ma quello che colpisce fin dal colore aranciato trasparente è il Vigna Pinino con un naso speziato, con note di pepe, che tende all’ematico e alla frutta. Molto elegante, in bocca ha già un gran bell’equilibrio con tannini setosi.
REINERI ha naso molto diretto e vibrante; speziatura felice e fruttata. In bocca è pieno, ampio, con un corpo fruttato. Insomma un bell’esemplare che interpreta a dovere questa annata.
Nostra cantina del cuore reduce da una bella edizione di Golosaria, RIDOLFI, vista dal suo Brunello 2019 è tanta roba. Due i Brunello assaggiati, dove il primo avvince perché è ficcante ed elegante mentre il “Rebecca” è decisamente pieno, intenso, con note ematiche calde e in bocca nel suo equilibrio elegante mostra note minerali caratteristiche.
Il Brunello di Montalcino di Roberto CIPRESSO è sempre caratteristico, fin dal naso che ha una speziatura perfetta. È una gran bella promessa, con una freschezza di fondo.
Il 2019 di SESTA DI SOPRA è notevole, con una bella spada acida e un sorso pieno e vibrante.
Che piacere ritrovare anche TALENTI con un vino di grande apertura, ampio, equilibrato dove il suo “Piero”, decisamente speziato, ha una complessità speciale. Con una freschezza iconica. Un Top.
Ghiotto il Brunello di TASSI molto interessante, dove l’equilibrio che ha già raggiunto ci riconsegna uno dei migliori Brunello di sempre.
LA FUGA esce con un 2019 molto equilibrato nel complesso, con velluto speziato intrigante.
AGOSTINA PIERI, già nostra Top del migliore Brunello d’annata, si conferma interprete di eccellenza che lavora vigneti suddivisi in più appezzamenti nella zona a sud di Montalcino, e che è da tempo punto di riferimento nella produzione di Brunello. Il suo 2019 ha colore rubino di buona trasparenza, naso speziato con sottofondo di frutta rossa, mentre in bocca ha suggestiva eleganza.
Il Brunello di Montalcino 2019 di ARGIANO, cantina Top per la critica straniera, ecco un vino profondo, decisamente centrato e tipico, dalle note di lavanda, ribes, agrumi come bergamotto e sentori di erbe aromatiche. Caldo e con tannini maturi in bocca è raffinato e con finale di buona lunghezza.
Anche CANALICCHIO DI SOPRA, cantina dei nostri Top Hundred, che ogni anno rivela la sua grandezza è una conferma con un Brunello raffinato, dalle note animali e fruttate, con sorso elegante e con lungo finale.
Il campione di CASTIGLION DEL BOSCO ha naso molto profondo, con apertura floreale, che lascia spazio alla frutta, con profumi di ciliegie, lamponi, ribes e poi di bergamotto e lime. Supportato da freschezza balsamica, ha sorso dinamico e di beva golosa.
Emerge anche quest’anno FERRERO con un naso austero, profondo, con note di marasca sotto spirito, spezie, liquirizia. Caldo e armonico, ha sorso equilibrato dal finale lunghissimo.
Infine il Brunello di Montalcino 2019 di FULIGNI. Lo porti al naso e dici, è Brunello! Di grande tipicità si propone con profumi floreali di giaggiolo e di lavanda, note di erbe aromatiche e in particolare di maggiorana e timo, profumi di fritta rossa. Caldo e strutturato, ha tannicità incisiva, sapidità, lunghezza.
due persone.jpgIl presidente del Consorzio di Tutela, Fabrizio Bindocci, ha anche dichiarato con una certa soddisfazione che di Brunello nelle cantine ce n’è poco, quindi l’attenzione a questa ottima annata, aumenta. W il Brunello!!!

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