Il ristorante di Maurizio Amato e Davide Patruno. La realizzazione di un sogno, un punto di partenza che non segue le tendenze del momento

Veleno (dall'acronimo Venus filtro d'amore) non è solo ristorante ma un luogo d'altri tempi ispirato alle caffetterie francesi che propone dolci capolavori, da ammirare prima e da gustare poi. Un viaggio estetico che inizia dal gusto per raggiungere l'estasi dei sensi. 

Siamo nel cuore di Brescia, situato al piano dello storico Palazzo Martinoni, una sontuosa dimora della fine del '700. Fuori il viavai dei passanti, dentro uno scenografico salone da ballo, un'intima saletta-bomboniera, volte affrescate, soffitti a cassettoni circondati da grandi finestre, tessuti damascati sui sofà. Una cornice antica esaltata dalla contemporaneità degli oggetti di design; un assolo ben riuscito che esalta l'atmosfera.  

Veleno è un racconto a quattro mani voluto dallo chef Maurizio Amato (38 anni) e dello restaurant manager Davide Patruno (26 anni). Due friulani conosciuti a Cividale dove entrambi hanno lavorato presso il ristorante di Joe e Lidia Bastianich.

Maurizio Amato, 38 anni, appassionato di disegno e fotografia, si è trasferito dal Friuli a Bologna seguendo la passione per la cucina. Qui ha appreso la tradizione della pasta fresca per poi approdare a Roma da Riccardo di Giacinto, allo stellato All'oro, e successivamente da Orsone, dove si è confrontato con un contesto più internazionale.
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lo chef Maurizio AmatoDavide Patruno ha cominciato da giovanissimo: a 26 anni già vanta esperienze “stellate” al St. Hubertus di San Cassiano, con lo chef Norbert Niederkofler, e al Miramonti l'altro a Concesio, sotto la guida di Philippe Léveillé. Ma è New York che gli ha dato uno sguardo più completo, dove ha maturato due esperienze nell’impero di Joe Bastianich ed è poi diventato restaurant manager da Orsone, dove è rimasto tre anni.
davide-patruno.jpgil restaurant manager Davide PatrunoDue amici uniti da un progetto nuovo nel quale il cibo incontra la storia e il design, intraprendendo un viaggio culturale attraverso ricette inedite.

Il menu fonde elementi del territorio contaminati dalle spezie di Istanbul, dalla vivacità di Praga – con le sue tecniche di cottura evoluta – alla cura dei dettagli classica della tradizione francese. La sperimentazione personale di antiche ricette tramandate dalla nonna è per Maurizio Amato l'espressione di “lussuria” emozionale mescolata a “pozioni” magiche. Veleno è la realizzazione di un sogno, un punto di partenza che non segue le tendenze del momento.  Il menu ha una carta controtendenza, dove i prodotti tradizionali spesso dimenticati vengono reinterpretati in maniera inaspettata, dagli antipasti (prezzo medio euro 18): ceviche, albicocca, cetriolo e mojito; polpo, scapece, zenzero e tè agli agrumi; Fassona piemontese, yogurt, limone e abete rosso; burrata, pomodoro giallo e pino della Valle Camonica; porcini, cardoncelli, trombetta per poi proseguire il viaggio dei sapori con i primi (prezzo medio euro 20): tortellino bugiardo, molluschi e crostacei, kefir e crusco; linguina, rughetta selvatica, ricci di mare e paprika affumicata; riso Aironi, succo d’anatra e aghi di pino (min. per due persone) oppure raviolo, bagoss e ortica.
Ai secondi (prezzo medio euro 30), coda di rospo, olio bruciato, cocco, pesca e basilico; calamaro, bagna cauda e portulaca; maialino, rafano, patate e pomodoro confit; manzetta prussiana frollata 60 giorni 1kg 80 euro (consigliato per due persone).
veleno-dolce.jpgPer concludere in dolcezza con i dessert (prezzo medio euro 12): ricotta d'alpeggio, fragoline di bosco e licheni; more di Gussago, fava di cacao e pinoli; mandorle, pesca melba, limoni del lago di Garda e alloro; mascarpone, pepe lungo, carote e sambuco, oltre alla selezione di formaggi.
veleno-tartelletta.jpgIl menu prevede anche due proposte di degustazione “Frammenti” (75 euro) oppure il “Selvatico” (45 euro): quattro portate create con erbe spontanee raccolte direttamente da Maurizio e Davide. 

Ma Veleno non è solo ristorante, è anche pasticceria. C'è uno spazio dedicato aperto tutta la giornata, dove gustare prelibati dessert come il latte e polenta a base di crema al cioccolato bianco e zucca, chips di polenta taragna e gelato al fiordilatte o la rosa delle valle, una torta di rose alla Friulana, con gelato alla crema e fava tonka.
«È un luogo che rimanda alla tradizione italiana dell’accoglienza – racconta Patruno –, ma che fonde anche il concetto della caffetteria francese, un luogo per il dopo teatro o per le merende. Ci piace pensare che la città possa avere un nuovo salotto».  
 

Veleno

Via Antonio Gramsci, 10
Brescia
tel. 0306365984

www.velenobrescia.it/ristorante/

 

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