Fiocco rosa per la prima birra artigianale della Valle Maira

Grazie ad Andrea Mazzaglia e Camilla Zibana del Birrificio Alp di Acceglio

In quell'incantato paradiso naturale che è la Valle Maira – situata a nord-ovest di Cuneo – dove la antica tradizione occitana è ancora un forte elemento identitario, si è finalmente riempito un tassello mancante nel ricco paniere di prodotti tipici locali che comprende formaggi vaccini e caprini d'alpeggio, farine, pane e biscotti artigianali, infusi di erbe di montagna, mieli, confetture... È nata infatti la prima birra artigianale rigorosamente made in Valle Maira. E il merito va ad una giovane coppia – anche nella vita – di (quasi) forestieri, che hanno scelto di vivere in queste suggestive vallate alpine. Andrea Mazzaglia, classe 1991, è infatti di Genova, mentre la sua compagna, Camilla Zibana, è di Diano Marina (Im) anche se le radici materne sono di questi luoghi. Entrambi appassionati del settore brassicolo, dopo varie esperienze professionali in locande tipiche della zona, hanno deciso di frequentare corsi professionali per diventare birrai artigianali, e costruire una loro attività produttiva. Ed è stato così che, ottenuto il diploma, ad Acceglio, l'ultimo comune dell'Alta Valle Maira al confine con la Francia, hanno preso in gestione una sala polivalente comunale, insediandosi con il birrificio, oltre ad allestire un locale di mescita con ristorazione. Un progetto nel quale non è da trascurare il fatto di aver voluto creare non solo una semplice attività commerciale, ma anche un luogo che fosse punto di aggregazione per l'intera comunità e sede di eventi culturali ed artistici.
Utilizzando la pura acqua sorgiva della vallata, Andrea e Camilla hanno ideato quattro tipologie di birre, i cui nomi traggono ispirazione dalle vette alpine locali: abbiamo così la “Meja” a bassa fermentazione, in stile helles di Monaco con deciso sapore maltato e un amaro leggero e floreale; quindi la “Nebin”, una birra stile Weizen (abbondante, fine, pannosa e persistente) composta da malto d'orzo e di frumento, naturalmente torbida senza CO2 aggiunta, ad alta fermentazione, con sentori di frutta matura e leggermente speziati (chiodo di garofano); la loro terza creazione è la “Oronaye”, che rientra nella categoria Ordinary Bitter, ovvero una birra a bassa gravità, a basso tenore alcolico e bassa carbonazione, di facile bevibilità: ha sentore gradevolmente amaro con sentori di leggero caramello e dei luppoli nobili inglesi; ed infine, ecco la “Tibert”, una Irish Stout, birra scura ad alta fermentazione e a bassa gradazione (4-4.5°). Ha un corpo che va dal medio al molto intenso, una bassissima carbonatazione e una inconfondibile cremosità. Rivela un pronunciato gusto di torrefatto, con un amaro presente ma non invadente.
C'è anche una interessante proposta culinaria della tradizione occitana in abbinamento alle birre di casa: citiamo i “cruset” della Valle Maira – gnocchetti tipici preparati con farina e poche uova –, tagliatelle al ragù di cervo, guancialetto e stinco brasato alla birra, caponata di montagna.