Su Avvenire di questa settimana Paolo Massobrio evidenzia le difficoltà della ristorazione, soprattutto nelle città

Questa settimana su Avvenire Paolo Massobrio ha riportato la notizia del suicidio di un ristoratore di Firenze a causa della situazione di incertezza che sta mettendo a dura prova le città d’arte italiane, rimaste orfane dei turisti. Con l'arrivo dell'autunno, rileva Massobrio, emergeranno poi nuovi problemi e scadenze che dovranno essere onorate, come i canoni d'affitto: in Toscana, per esempio, solo il 25% dei proprietari ha concesso un ricondizionamento dei contratti.
Intanto si infittiscono le iniziative delle Forze dell’Ordine per controllare il rispetto delle norme anti Covid e molti locali hanno dovuto pagare multe salate oppure chiudere.

Eppure dal suo osservatorio privilegiato della guida ai ristoranti Massobrio ha notato che le chiusure sono state meno del previsto, nonostante le molte incertezze sul futuro, e chi ha riaperto – al netto delle città – ha lavorato bene.
Rimane una domanda: come evitare quel senso di solitudine che ha portato quel ristoratore al gesto estremo? La possibile soluzione è credere di più all'associazionismo e a un dialogo sereno con le istituzioni.

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