Su Avvenire Paolo Massobrio riflette sulle nuove normative europee che alimentano contraddizioni

Questa settimana su Avvenire Paolo Massobrio recupera dalla memoria un’immagine della Primavera tipica delle campagne vercellesi, quella del “mare a quadretti” delle risaie. Oggi quest’immagine è minacciata dalla siccità da una parte e dall’Europa dall’altra che ha abbassato i limiti di arsenico inorganico nel riso a 0,15 mentre in Giappone e Stati Uniti sono allo 0,40 per cento e in altri Paesi non ci sono proprio.

Quindi il paradosso – riflette Massobrio – potrebbe essere che in futuro potrebbe arrivare in Italia un riso con un alto valore di cadmio, in assenza della possibilità di coltivare il riso.

Secondo molti risicoltori siamo arrivati al limite e rischiamo di spazzare via colture millenarie in nome di principi assolutistici che alimentano contraddizioni e rompono equilibri economici e sociali. Non si può permettere che accada tutto questo restando in silenzio.

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