Nell'articolo pubblicato oggi su Avvenire Massobrio riflette sul pay off di Golosaria: il cibo che ci cambia

Dopo la kermesse di Golosaria del passato fine settimana Paolo Massobrio ha notato un interesse crescente dei media al tema di quest'anno: il cibo che ci cambia, oltre al grande successo ottenuto da alcuni espositori presenti come i produttori di zenzero bio, di succhi di melograno o di aglio nero e di alcuni prodotti tra cui i risi integrali, le antiche varietà di grano e la bresaola senza nitriti e nitrati.

In più la Fondazione Tera ha scelto Golosaria per presentare un progetto dedicato all’alimentazione del malato oncologico, perché il il cancro si combatte anche mangiando. Da qui emerge una verità collettiva: il cibo ci può realmente cambiare. Per questo – sostiene Massobrio – diventa importante far arrivare il messaggio a tutti, anche alla fasce più povere della popolazione, che sono le più esposte al rischio obesità.

L'appello di questa settimana è rivolto alle istituzioni per chiedere chiedere meno demagogia e più progetti per realizzare quest'obiettivo.

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