Oggi su Avvenire Paolo Massobrio ricordando due donne forti e di fede si appella alla pace e all'importanza di testimoniarla

Nell'articolo scritto per Avvenire questa settimana Paolo Massobrio ha ricordato due figure, quella di sua nonna Angiolina che visse gli anni terribili fra le due guerre mondiali con l'affermarsi del nazismo, a cui si aggiunse la perdita precoce del marito, e quella di Gemma Calabresi, rimasta vedova a soli 25 anni con due bimbi piccoli e uno in arrivo, in seguito all'agguato di cui fu vittima il marito, il commissario Luigi Calabresi.

Ebbene queste due donne – nota Massobrio – riuscirono a reagire a questi traumi grazie alla fede, che è riconoscere una presenza che può cambiare la storia e trasformare la distruzione in costruzione.

Paolo Massobrio ricorda poi che Gemma Calabresi ha scritto un libro, “La Crepa e la Luce”, che è la sua storia sulla strada del perdono, e che dimostra che nella vita c'è il dolore, ma anche la gioia, che riesce a far brillare persino una luce che si apre un varco attraverso una crepa.

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