Ecco le degustazioni dello staff del Golosario prima della Pasqua

Siamo tornati a casa e subito dopo Vinitaly, ci siamo messi al tavolo di degustazione per regalare, prima della Pasqua, la nostra settima degustazione, condotta da quattro membri dello staff de IlGolosario.
Si parte dal Triveneto e si finisce al Sud. Pronti, via!

GRAZIANO MEROTTO – Farra di Soligo (TV)

La storia dell'azienda Merotto, situata nel cuore delle Colline del Prosecco Superiore Docg, parte da lontano, quando Graziano, negli anni Settanta, decise di ottenere il meglio dalle colline di Conegliano Valdobbiadene, puntando sul rispetto della "terra", la cura della materia prima e la ricerca di un'elevata qualità. Valori che oggi si ritrovano in vini di classe, come il Valdobbiadene Prosecco Superiore "Cuvée del Fondatore Graziano Merotto", già nostro Top Hundred nel 2020.
Il Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Brut "Integral" 2024 è paglierino scarico. Al naso è fine, intenso, con una nota quasi dolce che vira verso la caramellina di viola. In bocca mostra una bella freschezza che regala un sorso vibrante.
Il Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive di Col di Santo Brut "Cuvèe del Fondatore" 2023 si conferma come il capolavoro dell’azienda: ha un naso più complesso con fiori bianchi, mela e gelsomino. In bocca è dotato di una certa astringenza; il sorso è pieno, rotondo, con una acidità marcata.merotto copia.jpg

REVITIS – Montecchia di Crosara (VR)

Revitis è la congiunzione di "Re" e "Vitis", ritorno alla vigna. Simboleggia il riavvicinamento di Emilio, alla passione per la vigna dopo 40 anni da commercialista, riscoperta con il figlio Alberto. La società agricola nasce nel 2009, espandendosi da Soave alla Valpolicella e ai Colli Berici. Dopo aver conferito uve, dal 2017 iniziano a vinificare in proprio, con il primo Amarone. Ma è dal 2024 che l'azienda è produttrice con il marchio Revitis.
Il Valpolicella Superiore "IlBarone Gentiluomo" 2020 è di colore impenetrabile. Il naso è molto interessante con note di vermut e cioccolato. In bocca è pieno, di grande intensità, caldo, con il cioccolato che ritorna nel retrogusto. È un Rosso incredibilmente equilibrato, complesso, che ha saputo regalarci la bevuta più intrigante di questa degustazione. L'Amarone della Valpolicella Riserva "L'organum" 2017 è anch’esso molto buono; l'alcolicità è spiccata, il sorso è pieno, avvolgente, come un Amarone classico che non schiaccia l’occhiolino alla modernità. Come deve essere.
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CANTINA837 – Forni di Sotto (UD)

Cantina 837 nasce dall'incontro di tre figure unite dal legame con la montagna e il suo terroir unico: Claudio Coradazzi, Andrea Marcato e Roberto Baldovin. La sostenibilità è un impegno concreto, dalla vigna alla bottiglia, con l'uso di vitigni PIWI resistenti al clima montano che permettono di coltivare l'uva in modo naturale, riducendo l'uso di pesticidi anche dove la collina incontra la montagna. 837 metri infatti è l'altezza a cui si trova questa cantina in Carnia, in una sperimentazione che si pone anche come risultato della migrazione a nord (e in altitudine) dei vigneti in risposta al cambiamento climatico. Curioso e fin da subito attrattivo il Vino Bianco "Vant" 2024 con il naso decisamente erbaceo, che custodisce sentori di ortica e margherite. In bocca è un vino che non punta sulla potenza quanto sulla finezza, non lunghissimo ha un finale decisamente amaricante.
Il Vino Bianco "Mezan" 2024 come il campione precedente può contare su un naso intrigante. Questo però è meno immediato del campione precedente ma, piuttosto, richiede un certo tempo per aprirsi e lasciare uscire il miele e il bouquet di fiori bianchi. In bocca è equilibrato, corretto. Probabilmente il miglior campione assaggiato tra le etichette della cantina.
Più ostico il Vino Bianco "Vicus" 2023 che al naso gioca, netto, sulle note speziate e senapate ma in bocca ha stoffa e corpo di un vino che ha già raggiunto l’apice della sua espressione.
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CAMPO DI SASSO / TENUTA DI BISERNO – Bibbona (LI)

Quando nel 1995 il Marchese Lodovico Antinori cercava terreni per espandere Ornellaia, scoprì Biserno. Capì subito che geologia e clima erano diversi da Bolgheri: più colline, sassi, durezza. Nacque così un nuovo progetto indipendente nell'Alta Maremma a cui dà vita nel 2001 insieme al fratello Piero Antinori, al nipote Niccolò Marzichi Lenzi e al socio Umberto Mannoni. Tra il 2001 e il 2005 piantano le nuove vigne. Oggi l'azienda ha 95 ettari divisi tra Tenuta di Biserno (49 ha) e Tenuta Campo di Sasso (46 ha), sulla costa toscana vicino Bibbona. Campo di Sasso, a sud-ovest di Biserno, ha terreni più sabbiosi e argillosi. In entrambe si coltivano principalmente cabernet franc, syrah, merlot e petit verdot.
Campo di Sasso: Il Toscana Vermentino "Occhione" 2024 ha un naso abbastanza semplice, decisamente floreale con note di lavanda. In bocca è filigranoso e levigato, decisamente ben fatto. Il Toscana Rosato "Rissoa" 2024 da uve cabernet franc e syrah è color corallo. Il naso è fine, intenso, avvolgente, con piccoli frutti. Anche in bocca è avvolgente, con una bella freschezza e una nota di fragolina nel retrogusto. Il Toscana "Insoglio del Cinghiale" 2023 è l’etichetta storica e internazionale della tenuta che nel curioso nome evoca il luogo dove i cinghiali amano grufolare. Ottenuto da uve syrah, petit verdot, cabernet franc e cabernet sauvignon presenta un naso complesso, con profumi di incenso e note quasi affumicate.
campo di sasso copia.jpgTenuta di Biserno: Il Toscana "Biserno di Biserno" 2022 è il vino di punta dell’azienda. Si tratta di un taglio bordolese (cabernet franc, merlot, cabernet sauvignon, petit verdot) che ha tutte le carte in regola per fare il Supertuscan ai massimi livelli. Questo vino, infatti, ha tutto a partire da un naso complesso e intenso: mallo di noce, piccoli frutti, caffè e cioccolato. Il sorso è pieno, lungo, avvolgente, con tannini integrati. Il Toscana "Il Pino di Biserno" 2022 è frutto di cabernet franc con piccole percentuali di cabernet sauvignon, merlot e petit verdot. Anche in questo caso si tratta di un grande, grandissimo, rosso con naso balsamico, speziato e note di sottobosco. In bocca è intenso, potente, con un'acidità ben espressa.
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LE CROCINE – Castagneto Carducci (LI)

E dalla malia di Biserno a Bibbona, ecco prendere forma, Le Crocine, che segna il ritorno alle origini per Niccolò Marzichi Lenzi, uno dei quattro soci menzionati sopra che, appoggiato dalla moglie Joy, inizia questa avventura nel 2012. Le Crocine non ha vigneti di proprietà ma acquista uve selezionate da conferitori tra Bolgheri, Bibbona e Suvereto. Oggi producono 20.000 bottiglie distribuite prevalentemente all'estero. I vini sono quelli della scuola di Bolgheri, con un profilo internazionale.
Il Toscana "Le Crocine" 2023 è un taglio bordolese sartoriale: ha un naso profondo di peperone ed erbe amare. In bocca dà il meglio di sé, con corpo e una bella acidità.
Il Toscana "Eva" 2022 è il vino dedicato alla sorella gemella di Joy, l’attrice Eva Green, capace di incantare il mondo nei panni della Isabelle di Bertolucci. Il vino frutto di uve cabernet franc in purezza presenta un naso profondo con spezie, terriccio e sottobosco. Il sorso è pieno, con un tannino maturo, disteso, ben integrato. Grandissimo fascino!
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TERRA FAGETO – Pedaso (FM)

Questa cantina rappresenta anzitutto la sintesi di una storia di famiglia e, in generale, di come sia cambiata nell’ultimo secolo la viticoltura nelle Marche, da inizio Novecento con nonno Dante che vendeva il vino sull’uscio di casa ai nipoti Angelo e Michele che dopo gli studi in viticoltura e le esperienze oltreoceano hanno puntato sul biologico e sull’esportazione. Oggi i 35 ettari di proprietà possono contare su una cantina di recente costruzione, su un piano unico, con una magnifica area dedicata alle degustazioni
La Passerina Spumante Brut "Clelia" è uno spumante curioso. Di colore oro brillante. Al naso ha profumi franchi, diretti, tra cui spiccano gli agrumi (mandarino). In bocca è ricco, fresco, con un ingresso immediatamente morbido.
Il Marche Passerina "Letizia" 2024 invece sa affascinare con le note mentolate e vegetali.
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CASA GRAZIA – Gela (CL)

È un'azienda agricola a conduzione familiare situata a Gela, in Sicilia, all'interno della Riserva Naturale del Biviere. La famiglia Brunetti si dedica, dai primi del Novecento, alla coltivazione di uliveti (fantastici i suoi oli monocultivar a cui abbiamo dedicato un articolo LINK), frutteti e alla produzione di uve. La vicinanza al lago e al mare conferisce alle uve caratteristiche uniche, grazie alla sapidità e alla salinità che si percepiscono soprattutto nel Sicilia Grillo Riserva "Zahara" 2023 invitante fin dal colore brillante con riflessi verdolini. Il naso è molto fine ed elegante, con note di sambuco e ortica. In bocca è fresco, con acidità levigata da queste parti saline, un equilibrio quasi perfetto.
casa grazia copia.jpgTra gli altri assaggi merita citare anche il Sangiovese "Iarséra" 2022 di Calafata che si presenta con un colore rubino dall'unghia violacea e un naso speziato. In bocca è abbastanza rotondo, corretto ed equilibrato.
calafata copia.jpgIl Primitivo "Eja" 2022 di Antonio Buccoliero, un vino old style, con note di noce e tabacco. In bocca è pieno, ricco ma non del tutto equilibrato.
buccoliero copia.jpgChiudiamo con le bollicine della Passerina Vino Spumante Brut di Villa Imperium. Di colore oro, al naso è molto minerale (pietra lavica), balsamico, con note di incenso che ritornano in bocca. È sapido, equilibrato e pieno. Una bella sorpresa.
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