I migliori assaggi dello staff di Papillon che ha partecipato all'Anteprima della nuova annata del grande rosso veronese

È un mondo in salute, e dal futuro radioso, quello dell'Amarone. Ed è una bella annata quella con cui il "rosso" principe del Veronese si appresta ad arrivare sul mercato. Questo, in sintesi, quanto emerso ad Anteprima Amarone 2012, l'evento organizzato dal Consorzio di Tutela Vini Valpolicella in collaborazione con la Regione Veneto, la Banca Popolare di Verona e la Camera di Commercio di Verona, e svoltosi nello scorso weekend al Palazzo della Gran Guardia di Verona, con la partecipazione di 74 aziende che hanno presentato l’annata 2012 ed una selezione di annate storiche.

Cosa è emerso? Cresce l’immagine dell’Amarone nel mercato. Il trend è positivo per il Grande Rosso veronese che ha chiuso il 2015 con un fatturato di 310 milioni di euro, registrando un incremento in valore del 6% sull’anno precedente, mantenendo così il suo appeal sul consumatore, soprattutto fuori dai confini italiani dove sono dirette sei bottiglie su dieci. "Questo dato di segno positivo - ha detto Olga Bussinello Direttore del Consorzio - ci allinea perfettamente con quello nazionale. Secondo uno studio di Wine Monitor di Nomisma su dati Istat, l’Italia nel 2015 ha registrato un aumento del 6% in valore nell’export soprattutto con riferimento ai maggiori mercati dell’Amarone: Usa e Canada in primo piano, seguiti da Svizzera, Svezia e Germania in lieve flessione.

Con il dato più positivo che riguarda il trend dell’imbottigliato che, sempre nel 2015, ha registrato un 5% in più rispetto al 2014 e a favore delle annate più vecchie che rappresentano oltre il 50% di quanto entrerà in commercio. “Secondo i nostri dati statistici sull’Amarone in affinamento - ha sottolineato Christian Marchesini, Presidente del Consorzio - vi è una diminuzione costante della quantità mensile delle scorte in cantina a vantaggio delle annate che hanno minimo quattro anni d’invecchiamento. Questo è un segno importante e tangibile che la denominazione, interpretando correttamente il suo ruolo, sta rispondendo positivamente alle richieste del mercato permettendo alle aziende di lavorare serenamente sulla qualità.

Il giudizio "del bicchiere" dopo i nostri assaggi dell'annata 2012? Conferma quanto emerso durante la presentazione dove il 2012 è stato segnalato con zuccheri e colore nella media, tannini "morbidi", aromi con note poco floreali e in cui prevalgono le sensazioni di confettura, interessante differenza tra i vini di diversa provenienza, dalle differenti vallate. A questo aggiungiamo però che l'assaggio ha detto di un livello alto, di un'annata, quindi, tutta da gustare!

Le eccellenze? Tra i nomi già affermati, clamorosi Secondo Marco e Zymé, ma anche Dal Bosco Giulietta; di pregio Valentina Cubi, Degani, Recchia, Damoli, Roccolo Grassi, La Collina dei Ciliegi, Zonin 1821 e un grande Corte Archi di cui presto racconteremo più diffusamente. Tra gli emergenti, tutti da seguire Carlo Boscaini, Vigneti di Ettore, Tenuta Santa Maria Valverde, Marco Mosconi, Zanoni, Corte Antica Benedetti e Falezze di Luca Anselmi. Curiosità per l'Amarone biologico della Tenuta Chiccheri. Che gran vino l'Amarone!

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