A Tortona il suo ristorante innovativo

Anna Ghisolfi, la regina del catering, l’artista dei finger food italiani, l’angelo del gusto, ha finalmente aperto il suo ristorante d’autore, in una chiesa sconsacrata in piazzetta Giulia 1 (tel. 0131894219) a Tortona (Al), proprio di fronte alla sua abitazione dove ha pure i laboratori del catering che ha fatto il giro del mondo.

Io la conobbi a Parigi, al Petit Palais, durante una rassegna promossa dalla Fondazione cassa di Risparmio di Alessandria, presente anche Vittorio Sgarbi. E fu orgoglioso, e con me il presidente Pierangelo Taverna, del figurone che avevamo fatto. Oggi quell’esperienza (ricordo anche il matrimonio di Giovanna Prandini) è alla portata di tutti giacché, dal giovedì alla domenica, alla sera, è possibile accedere in questo luogo magico, con una cucina più che a vista, praticamente un tutt’uno col locale, per una trentina di coperti.

La gente arriva, va al banco dietro al quale Anna e le sue collaboratrici, in silenzio, creano i vari assaggi e può prendere l’aperitivo con una decina di finger food. Ecco alcuni esempi (a 15 euro): gomitoli di erbette; salatini e germogli; melone, menta e pomodoro; cipolle e Castelmagno (fantastico!); patata e trota; acciuga impanata; prugna e caprino; pane salame e fichi. Poi a tavola ci sono gli antipastini (20 euro), altrettanto sfiziosi: insalatina, uva e gelato di Montebore; pollo e caponata; maialino tonnato (superbo!); insalata russa; carne cruda, sedano e tartufo (perfetta); cipolla e zucca. Il tutto presentato con arte, così come artistiche sono le verdure disidratate ai tavoli, che rappresentano uno snack ideale. Mancava solo il grappolo d’uva ripieno, ma c’era la farinata in padella.

Fra i primi due piatti davvero soddisfacenti: gnocchi e peperone e raviolini di formaggio e pomodori arrostiti, accanto a tagliolini e zucchine e riso e zucca.

Due i secondi, entrambi succulenti: filetto di manzo e pomodoro; merluzzo e cipolla rossa.

Si apre poi il capitolo dei dolci, davvero speciali soprattutto se ordinate la “scorpacciata”, che è una teoria di assaggi fantastici. Trattasi di torrone e prugna; fichi, yogurt e verbena; cioccolato e lampone; pesche e Timorasso.

Ai vini ci pensa il marito Enrico, con una selezione eccellente, dove il Tortonese la fa da padrone.
Alla fine, vi alzerete leggeri, come accade dai grandi chef. E Anna Ghisolfi è a tutti gli effetti una grande chef, che in questo locale ha messo la sintesi della sua tenacia creativa. Come ha scritto sul suo grembiule: "Passione e tenacia".

ilGolosario 2024

DI PAOLO MASSOBRIO

Guida alle cose buone d'Italia

ilGolosario Ristoranti 2024

DI GATTI e MASSOBRIO

Guida ai ristoranti d'Italia