Alice Bel Colle (Al) ha, alla sommità, uno dei balconi naturali più affascinanti del Piemonte, uno dei pochi punti dove la vista può spaziare a 360°. D’intorno le vigne si fanno spazio tra gli spazi verdi, poi i campanili, il Bosco delle Sorti e quelle cantine che costellano il territorio. E’ un paesaggio dove il vino entra in punta di piedi, dove c’è ancora spazio, anche per sognare, per guardare altrove. Qui gran parte delle vigne sono coltivate a moscato, un’uva che lega - forse per questo spazio lasciato ai sogni - due grandi poeti piemontesi del Novecento: Cesare Pavese a Santo Stefano Belbo (Cn) e Luigi Tenco, originario proprio di qui, tra le colline di Ricaldone e Alice. Il Moscato però è anche futuro; è il progetto su cui ha scommesso con successo la Cantina di Alice Bel Colle (Reg. Stazione 9 • tel. 0144 74103). E’ il vino della memoria di queste terre, quello che si conservava in cantina per le occasioni speciali; ha rappresentato il vino su cui contare anche dopo la (ingiusta) svalutazione del Brachetto. Ma è anche il vino su cui si può continuare a sperimentare. Classic è l’Asti metodo classico. Una rarità in un panorama dove il Moscato spumante (l’Asti appunto) parla soprattutto metodo charmat (che è proprio nato dall’enologo piemontese Martinotti e applicato fin dall’inizio alla Gancia di Canelli sulmoscato). Eppure è una rarità che ha le radici nelle cantine di casa. La rifermentazione in bottiglia infatti è stata per decenni l’unico metodo possibile per la produzione del Moscato, prima della diffusione dell’autoclave. Classic è il vino che quest’anno è stato premiato come Top Hundred 2015: una interpretazione magnifica di moscato, con note di fiori e agrumi canditi, un perlage finissimo, dolce ma con una mineralità che non ti aspetteresti figlia del gesso di cui è intriso il terreno di Alice. Accanto a questo, altrettanto interessante un altro metodo classico: Blanc, un blanc de blancs metodo classico dosaggio zero dal perlage fine e un naso delicato, con le classiche note di lievito e croste di pane accompagnate dalla frutta secca. Poi c’è il Brachetto d’Acqui Pian delle Canne, con i profumi di fragola così ben delineati. Tra i rossi un altro baluardo del territorio come il Dolcetto d’Acqui Costa di Muiran, ricco, complesso con quelle note di ciliegia che escono nette (anche qui merito del terreno gessoso e di un enologo - anzi enologa - che si esprime con dolcezza). Per assaggiarli vi consigliamo di venire ad Alice, salire alla Bottega del vino gestita sempre dalla Cantina, e accomodarvi sotto il portico nelle sere d’estate, dove, grazie all’altitudine, il clima è piacevole. Poi ci sarà l’insalata russa, il salame crudo e qualche succulento piatto per accompagnare i vini che vi abbiamo raccontato, una ricca selezione su tutto il territorio piemontese e alcune interessanti birre artigianali. Fidatevi di noi: sarà un’esperienza esaltante di gusto e natura.

ILGOLOSARIO WINE TOUR 2023

DI MASSOBRIO e GATTI

Guida all'enoturismo italiano

ilGolosario 2024

DI PAOLO MASSOBRIO

Guida alle cose buone d'Italia