A Ciano del Montello (Tv), un ristorante dove ci si sente in famiglia con la cucina di Stefano Camata, chef capace di coniugare felicemente tradizione e contemporaneità

Tutto iniziò sulla Crosera, incrocio storico nel centro del paese di Ciano del Montello. Era il 25 giugno del 1922 quando in quel punto preciso nasceva un’osteria. Un esercizio che negli anni poi sarebbe diventato trattoria a gestione familiare molto nota, “Toni Forchetton”, prima con il padre e poi con Rita, la figlia, conquistando la fama di punto di riferimento di tutto il territorio. Da Toni Forchetton “cusina e vin bon” passerà infatti un grande pezzo di storia della cucina della zona, con una proposta che viveva di carne alla brace, spiedo (da cui il nome Forchetton), cucina territoriale e tradizionale.
1922-foto-antan.jpgUn secolo dopo oggi ad aspettarvi c’è un bel ristorante, e ai fornelli c’è lo chef titolare Stefano Camata, approdato qui dopo sei anni come aiuto in un rinomato locale di Cortina d’Ampezzo, con il supporto della moglie Chiara e dei figli Gaia e Giulio, assecondando il desiderio di ritornare nei suoi luoghi d’origine per portare la sua esperienza di cucina di alto livello. Il suo progetto, unire tradizione ed innovazione nella convinzione che possano andare avanti di pari passo senza trascurare le caratteristiche dell’una e dell’altra, la prima legata a gusti marcati la seconda all’equilibrio. In entrambi i casi, a partire da quella che è la stella polare del suo lavoro, una materia prima di eccellenza, che viene da territorio e produttori locali, nel segno della stagionalità, con prodotti che in alcuni casi, come i licheni, è Stefano stesso a raccogliere salendo a oltre i 2.250 metri di quota.
1922-esterno.jpgIl locale è accogliente, di giusta eleganza, dove, come dicono qui, ci si sente in famiglia. Come dicevamo, qui il menu coniuga radici e contemporaneità, nel rispetto della spesa quotidiana, e quindi delle materie prime di stagione.
1922-sala.jpgIn un percorso a tutta gola che porta in tavola terra e mare, potrete iniziare con le animelle di vitello glassate, piselli freschi e crema dolce all’aglio e coriandolo,
1922-animelle.jpgo in alternativa con una ghiotta panzanella e alici. Da provare anche uovo morbido, spuma di patate al miso chiaro e katsoubushi.
Tra i primi strepitosi gli gnocchi di patate con ripieno liquido di stracchino di capra invecchiato “az. ag. Col dei laghetti” e tartufo nero scorzone.
1922-gnocchi.jpgAltrimenti non vi deluderà lo spaghetto freddo “selezione Felicetti” con seppia cruda nostrana, limone, sugo d’arrosto e bottarga di muggine.
Di secondo molto goloso il croccante di pancia di maiale cotto in brodo aromatico, salsa alla birra, sedano rapa e cavolo cappuccio.
1922-croccante-secondo.jpgChi vuole c’è sempre il pescato del giorno. Una sorpresa il diaframma di Sorana, patata e olio alla brace. “Macelleria Noal”.

A chiudere, “Una fragola”, ovvero una mousse di fragola glassata alla fragola che all’interno ha una macedonia di fragole marinate al pepe.
1922-fragola.jpgLa carta dei vini è già buona, ma la volontà è quella di ampliarla, tenuto conto della apertura recente, ma soprattutto della passione smisurata del titolare per il vino.
Il conto lascia il sorriso, dopo un’esperienza che vale il viaggio.

Ristorante 1922

fraz. Ciano del Montello - via Unione, 1
Crocetta del Montello (TV)
tel. 04231611067

 

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